Blood & wine

Alex (Jack Nicholson) viene da un percorso accidentato ma alcuni anni prima (*) ha deciso di mettere la testa a posto e ha messo su famiglia. La scelta è caduta su Suzanne (Judy Davis), vedova con figlio a carico, Jason (Stephen Dorff). Lei a soldi stava bene, grazie anche all'assicurazione sulla vita del defunto marito, e ha lasciato che lui li usasse per aprire un negozio di vini. Per ragioni che non conosciamo, l'attività sta andando male. Per stare a galla hanno ipotecato la casa, ma non sembra che questo sia bastato. Aggiungiamoci pure che Suzanne tende all'alcolismo e che Jason odia cordialmente il patrigno.

Data la situazione, forse si può capire come mai Alex abbia pensato che sia una buona idea recuperare le sue conoscenze del periodo cupo e tentare di raddrizzare la situazione con un furtarello. Ha così contattato uno scassinatore in disarmo, Victor (Michael Caine), e ha corteggiato la baby-sitter di un suo ricco cliente, Gabriela (Jennifer Lopez), al fine di avere le informazioni necessarie per il colpo, che consiste nel far sparire una appariscente collana che deve valere qualcosa come un milione di dollari.

Tutto però va storto sin dall'inizio. Alex non sa nemmeno cosa farà con i soldi, mettere a posto l'azienda e ricostruire il rapporto con Suzanne, o scappare con Gabriela. La salute di Victor è messa molto male, e questo gli fa perdere la sua flemma inglese in più occasioni. Gabriela, troppo focosa, finisce per perdere il lavoro proprio quando servirebbe la sua presenza, e inoltre si prende una mezza cotta per Jason. Seguono una serie di disastri che porteranno alla morte di alcuni, e nessun lieto fine.

La storia ha un suo perché, ed è narrata da Bob Rafelson che, pur essendo ben lontano dal suo periodo migliore, sa comunque fare il suo lavoro. Però forse avrebbe dovuto puntare di più sulla coppia Nicholson - Caine, e lasciare meno spazio a Dorff e soprattutto a J-Lo. Non solo per le capacità degli attori, ma anche per le potenzialità dei personaggi. Le scene con Alex e Victor che si confrontano, si insultano, si trattano con familiarità ma non si fidano uno dell'altro, mostrano una relazione intrigante e complessa che avrebbe potuto essere analizzata con maggior dettaglio.

Invece il film si apre con Jason in primo piano, e il suo romanzetto con Gabriela porta via troppo tempo senza lasciare niente di interessante da ricordare.

(*) Otto, se ricordo bene una battuta del film.

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