L.A. confidential

Noir in ritardo di cinquant'anni che fa pensare a titoli come Il mistero del falco o Il grande sonno. Diretto, co-scritto (sceneggiatura non originale basata sul romanzo di James Ellroy), e co-prodotto da Curtis Hanson, che brilla sia per l'adattamento cinematografico di una storia decisamente complicata, come si può aspettare chi apprezza il genere, e nella scelta di un cast non banale, considerando anche che i due protagonisti (Russell Crowe e Guy Pearce) erano praticamente ignoti al pubblico americano.

Tutto ruota attorno ad un massacro in un bar, che viene seguito da tre elementi molto diversi del Los Angeles Police Department. Un giovane ambizioso (Pearce) dalle notevoli capacità investigative ma poco abile nel integrarsi con i colleghi; un muscoloso agente poco brillante (Crowe) ma non scemo; e un disilluso Kevin Spacey che usa il suo ruolo per ritagliarsi vantaggi e notorietà.

Nel ruolo della dark lady una Kim Basinger in uno dei suoi migliori ruoli - piccolo, ma che le lascia il modo di piazzare qualche bella scena; e non trascurabile la presenza di Danny DeVito come giornalista scandalistico che finirà per venir travolto dalla macchina che pensava di usare a suo vantaggio.

Vale la pena notare come i personaggi principali, pur tagliati un po' con l'accetta, sempre come richiede il genere, hanno tutti una loro evoluzione nel corso della vicenda che li rende interessanti.

3 commenti:

  1. Bellissimo, uno dei miei film preferiti.
    Prima o poi dovrò decidermi a leggere il libro da cui è tratto.

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  2. Grazie per il commento, soprattutto perché mi ha fatto conoscere il tuo bel blog :)

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  3. ...Ed io a rivederlo, perché ne ho una buona nostalgia.

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