Il segreto di Pollyanna

Produzione Disney di mezzo secolo fa, con tutto quello che ne consegue. Però la sceneggiatura (del molto disneyano David Swift, anche alla regia) è basata sul romanzo di Eleanor H. Porter, il che permette di avere una relativa maggior profondità dei personaggi, e persino un finale che non sia piattamente felice e scontato.

La storia è quella di una orfanella (Hayley Mills) che viene adottata dalla ricca zia Polly (Jane Wyman) che ha il grosso problema di non essere capace di esternare i propri sentimenti. Al contrario, l'orfanella ha un modo tutto suo di trovare il positivo in (quasi) tutto quello che accade, al punto che il "gioco di Pollyanna", che consiste nel trovare un aspetto positivo in un accadimento apparentemente solo negativo, è diventato proverbiale.

Tra i personaggi minori c'è Karl Malden, qui nei panni del prete della chiesa locale.

Nonostante la zuccherosità e dabbenaggine disneyana - terribile, ad esempio, la scena in cui la giovane protagonista (che occorre notare è interpretata da una attrice inglese) canta avvolta nella bandiera americana l'inno informale America the beautiful - ci sono riferimenti allo stile narrativo di Mark Twain (il monello, orfano pure lui, amico della protagonista ha un che di Tom Sawyer) che rendono più accettabile la visione.

La storia in sé, poi, sembra quasi una versione per minori di La vita è meravigliosa di Frank Capra, e in effetti a Capra era talvolta rinfacciato dai detrattori di avere una visione troppo polliannesca della vita. In realtà, a ben vedere, né la Pollyanna della storia, né i personaggi di Capra sono autoreferenziali ottimisti ad oltranza. E infatti il punto chiave della storia è come solo la risposta degli altri al polliannismo del(la) protagonista riesca a dare una via d'uscita ad una situazione che sembra compromessa.

8 commenti:

  1. Tutto sommato, un brutto film anche se la protagonista era meno antipatica di tanti altri bambini-attori che l'hanno preceduta e seguita.
    L'ho visto quando avevo otto anni perchè, causa cartone animato e anche libro, ero diventata una fan di Pollyanna, anche se ora ha perso tutto il suo appeal nei meii confronti (diversamente da altri personaggi, tipo I 3 moschettieri, le Piccole Donne e altri).
    Comunque nemmeno all'epoca mi era piaciuto. Bravo Karl Malden.

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    1. E' un film estremamente datato, e capisco come i bimbi che l'hanno visto, già a pochi anni dalla sua uscita, si possano essere annoiati terribilmente. A mio avviso il suo interesse sta nel confronto con la letteratura e il cinema americano anteguerra, e nella storia, più interessante di quelle tipicamente usate dalla Disney per i suoi film.

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  2. Pollyanna ha un segreto?!? Solo il titolo mi sconvolge, io mi immagino la dolce e felicissima bambina del cartone animato http://www.youtube.com/watch?v=XUUr7Pftei4

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    1. L'unico segreto è quello della distribuzione italiana, da sempre capace di inventare titoli che non hanno senso di esistere. A proposito, la sigla del cartone potrebbe essere il trailer del film, vedo solo piccoli cambiamenti, come il cane - che nel film non esiste.

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  3. il Segreto cui fa riferimento al titolo è il gioco della felicità, ovvero il segreto di Pollyanna per essere sempre felici e contenti.

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    1. Hai ragione (anche se il punto del gioco non è la felicità, ma trovare un aspetto positivo da una situazione negativa), ma non è propriamente un segreto (Pollyanna lo spiattella subito appena le chiedono spiegazioni) e, cosa che trovo sempre inesplicabile, esiste solo nella versione italiana, visto che in originale il titolo è un essenziale "Pollyanna".

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  4. E' come dire "il segreto per una buona torta".

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