Mi pare che sia stato costruito pensando di farne una serie, al punto che una delle ultime battute del protagonista (che in originale ha la voce di John C. Reilly) è un "to be continued", seguito da una serie di finali (alla Signore degli anelli) che narrano quello che potrebbe essere l'intermezzo tra questo e il secondo episodio che non verrà trasformato in pellicola, ma farà da base per i successivi sviluppi.
Come spesso succede in questi casi (vedasi il reboot del pianeta delle scimmie) si perde molto tempo ad esplorare lo scenario della (possibile) saga, e si riduce di conseguenza lo spazio relativo alla storia vera e propria che viene narrata.
Basandosi all'incirca sull'immaginario di Tron (o meglio, del suo sequel, Tron: Legacy) seguiamo le avventure di un alcuni personaggi di videogiochi, a partire da un vecchio gioco anni ottanta, misteriosamente ancora popolare nella sala giochi dove si svolge la storia. Ralph Spaccatutto, essendo un bonaccione, si stufa di trent'anni di onorato servizio come pretesto per il vero protagonista del gioco (una specie di Super Mario con la voce - e alcune espressioni - di Jack McBrayer) per riparare i danni che quel presunto cattivo produce. Seguendo la rete elettrica, tutti i giochi di quel micromondo sono connessi, così Ralph ne approfitta per andare in uno sparatutto, dove causa una certa quantità di danni, e infine in un folle gioco che ricorda le gare con Penelope Pitstop (antica serie animata della Hanna & Barbera). Lì conosce una ragazzina che vorrebbe partecipare alle gare ma viene isolata in quanto malfunzionante. E finalmente la storia parte per davvero.
Numerose citazioni a giochi e film di fantascienza dei decenni passati (I cattivi vengono da Alien, e la gara automobilistica ricorda molto quella di Star wars I - La minaccia fantasma), condita con musica pop giapponese e altre bizzarrie di inizio millennio, come l'effetto catastrofico che risulta nel lasciar cadere una Mentos nella Coca Cola Light.
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