Basato su un romanzo semiautobiografico, racconta una tragica storia di guerra, dal punto di vista di due bambini giapponesi. Tutta la storia è narrata in flashback, a partire dalla morte del ragazzino per stenti, poco dopo la fine della seconda guerra mondiale. A raccontarcela è il suo spirito, che rievoca l'ultimo periodo della sua vita, a partire da pochi mesi prima, quando un bombardamento americano con bombe incendiare distrugge il quartiere dove viveva. La madre viene uccisa, e lui resta con la sorellina.
Una zia li accoglie per qualche tempo, ma li tratta sempre peggio, finché i due orfani decidono che è meglio vivere in una cava abbandonata. Il cibo diventa sempre più scarso, fino al finale che ci è già stato raccontato all'inizio.
È un cartone animato dello studio Ghibli, diretto da Isao Takahata, che è originariamente uscito in abbinata con Totoro. Stavo per scrivere che in questo caso l'uso dell'animazione invece che di attori umani fosse puramente incedentale, ma a pensandoci meglio direi che l'animazione aggiunge valore alla narrazione, togliendo spazio all'aspetto documentaristico, ed enfatizzando l'aspetto emozionale.
Una Tomba per le lucciole è bellissimo. Triste e bellissimo. E' uno di quei film che andrebbero fatti vedere molto di più!
RispondiEliminaIo l'ho visto al cinema con la Dolce Metà ad un festival di animazione nipponica e mi ha veramente colpita.
Credo che sia vittima dei soliti pregiudizi sulle animazioni, sarebbe bello se venisse inserito in cicli sulla guerra. Vincerebbe senza fatica il confronto con il soldato Ryan e simili.
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