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Tecnicamente non è male, un prodotto medio mediamente diretto (Robert Luketic) e interpretato. Il mio problema nei confronti di questo film sta nella sceneggiatura, o meglio nella produzione, che ha deciso di prendere la versione drammatizzata di una storia reale (il libro di Ben Mezrich) e trasformarla aggiungendo personaggi, situazioni, modificando un po' tutto per richiamare altri titoli, ottenendo come risultato una pappetta di facile consumo.

La storia è un incrocio tra un film sul gioco d'azzardo e uno d'ambientazione universitaria, che si riflette nell'ambientazione alternata tra Las Vegas e Boston. Il protagonista è il solito studente geniale (Jim Sturgess) ma squattrinato. Sta per laurearsi al prestigioso Massachusetts Institute of Technology e vorrebbe iscriversi all'altrettanto prestigiosa Harvard Medical School. Il problema è che l'istruzione negli USA costa cifre spaventose e lui non ha quei soldi. Cerca di accedere ad una borsa di studio, ma gli fanno capire che la concorrenza è molto serrata. Questo sarebbe un buon problema da affrontare in un film. È giusto che praticamente solo i ricchi abbiano accesso ad una educazione di alto livello?

Ma invece di essere il punto del film, questo problema viene utilizzato semplicemente come pretesto per caratterizzare come "buono" il protagonista, e giustificare il fatto che scarichi i suoi amici, visti come nerd all'ultimo stadio (tra cui Josh Gad che nella parte ci sguazza), per cadere nelle lusinghe di Micky Rosa (Kevin Spacey), un cattivo professore che usa i suoi alunni più brillanti per guadagnare somme mirabolanti giocando a blackjack. Da notare che già nel libro il personaggio di Micky Rosa è di fantasia, fusione di diversi personaggi, qui viene descritto come un John Keating (Attimo fuggente) in negativo. Il suo unico interesse sono i soldi, e vede nei suoi alunni migliori solo macchine per farne.

Il personaggio principale nella sezione Las Vegas è Cole (Laurence Fishburne), addetto alla sicurezza, vecchia guardia, vecchio stile. Fa pensare a The cooler, ma siamo fuori tempo massimo, e Cole fa cose da codice penale in un contesto completamente errato. Se in The cooler (o in Casinò) si usava la violenza contando sulla protezione della mafia e sul fatto che chi subiva la punizione era a sua volta in torto, avendo barato, qui siamo in un periodo successivo, non c'è mafia, e non c'è illegalità. Fra l'altro, il metodo indicato non è che sia così semplice come sembra, e non offre nessuna garanzia di successo. Quello che offre è migliorare la probabilità di successo. Infatti ai casinò di Las Vegas il film non è dispiaciuto, e hanno tranquillamente concesso la possibilità di girare.

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