Il secondo episodio de Il padrino di Coppola parla delle infiltrazioni della cosa nostra americana nel Nevada nella metà del secolo scorso. Qui Martin Scorsese ci parla della situazione a fine anni settanta, poco prima dell'attacco dell'FBI che portò ad una decisa ripulitura dell'ambiente.
Seguendo la falsa riga di una vicenda reale - nei fatti di mafia la realtà è spesso più incredibile della finzione - si seguono le vicende di un tale (Robert De Niro) che se avesse vissuto la sua storia in Italia avrebbe potuto essere incriminato per concorso esterno in associazione mafiosa (oltre ad altre cosettine). Amico sin da bambino di un vero delinquente, di quelli capaci di uccidere per uno sgarbo (Joe Pesci), pur non essendo italo-americano, bensì di evidenti origini ebraiche (il personaggio di cognome fa Rothstein), viene notato dalle famiglie per le sue capacità nel gioco d'azzardo, e viene reclutato per gestire un importante casinò a Las Vegas. Terzo protagonista è una prostituta di alto bordo (Sharon Stone) che bazzica l'ambiente dei casinò, facendo la sua parte nello spolpare i clienti.
Rothstein pensa di poter ottenere l'impossibile, fare affari "puliti" con la mafia, e un matrimonio "pulito" con una prostituta. Tutto a questo mondo è possibile, almeno in teoria. Vero dunque che ai suoi referenti interessano solo i soldi, ma difficile tenere a freno uno psicopatico come il suo amico, che vede in Las Vegas una specie di paradiso disponibile ad ogni sua attività delinquenziale. E lo stesso dicasi per sua moglie, che gli ha detto chiaramente di non amarlo, di essere interessata solo ai soldi, e di non riuscire a fare a meno di un legame con il suo magnaccia (James Woods) che la segue da sempre.
Tre ore di film, ma che filano via rapidamente, grazie alla storia interessante, per lunghi tratti vista quasi come un documentario, all'impeccabile regia, anche nel mostrare gli aspetti più deteriori degli anni settanta, e all'ottimo livello del cast, comprese le parti minori, tra cui si notano molti caratteristi che fanno il giro un po' di tutti i film di questo genere.
Hai commentato il mio post ricordando la colonna sonora di Anatomia di un omicidio??? Io ti ricordo quella di Casinò, il solito incredibile viaggio di Martin Scorsese, dalla classica al rock più sconosciuto a tanti. Lo so a memoria ormai, e non posso che apprezzare la parodia di Mafia!, che ti consiglio vivamente.
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