Primo lungometraggio di Christopher Nolan, girato evidentemente a basso costo (oltre che in bianco e nero) ma con la cura che Nolan dedicherà a tutti i suoi successivi lavori. Per tagliare i costi, oltre che scrivere, dirigere, produrre, ha pure girato e curato il montaggio. Fortuna vuole che non sia portato all'interpretazione, però ha fatto in modo di dare una particina allo zio (il poliziotto che interroga il protagonista).
Il modo di raccontare ricorda molto quello di Memento, con salti in avanti e indietro nel tempo, anche se qui è più strumentale al semplice mantenere la suspense nella storia.
Si racconta l'avventura di un giovinastro innominato (Jeremy Theobald) che vorrebbe fare lo scrittore ma gli manca l'ispirazione (ricorda Limitless come situazione di partenza, sembra quasi che Burger sia colpito dalla maledizione di confrontarsi di continuo con Nolan). Per ingannare il tempo e cercare di cavare qualche idea dal prossimo, si mette a pedinare sconosciuti. Il problema è finisce per incocciare un tipo ancor più strano che per passatempo svaligia appartamenti, con lo scopo più di incasinare la vita altrui che di sottrarre cose di valore. Tra le vittime delle strana coppia c'è una biondona (Lucy Russell) che è coinvolta in un giro delinquenziale ancor più pericoloso, il protagonista si prende una cotta, e cerca di aiutarla in un suo problemino con un boss poco raccomandabile. E a questo punto le cose diventano ancora più complicate.
La sceneggiatura cede leggermente nel finale, dove viene data qualche spiegazione di troppo. Ma avercene di opere prime di questo livello.
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