Campioni di razza

Mockumentary affettuoso (o almeno così mi è parso) sul bizzarro mondo dei concorsi di bellezza canini. Il film è americano, e dunque si indulge sull'ossessione per la vittoria, in questo caso rivolta al sogno che il proprio cane sia, come recita il titolo originale, il migliore dell'esibizione (Best in show).

Diretto e interpretato da Christopher Guest, This is spinal tap è anche roba sua e si vede, che ha scritto la sceneggiatura assieme a Eugene Levy (sì, quello di American pie) che ha anche un'altro tra i molti ruoli protagonisti. Già perché l'idea è quella di seguire cani e scombicchierati proprietari nella preparazione e partecipazione ad un importante evento a Philadelphia.

Cast affiatato (pieno di personaggi che fanno pensare "ma io quello lo conosco", anche se pochi sono i nomi di primo piano), sceneggiatura che lascia spazio all'improvvisazione. Il documentarismo, scacciato dall'intento parodistico, riemerge prepotente dagli aspetti secondari, e danno un immagine buffamente desolante di mondo ricco e vacuo.

Come Walt Disney faceva notare in La carica dei 101, padroni e cani finiscono per assomigliarsi in una maniera preoccupante. Al punto la coppia che attraversa una fase di cambiamento finisce per cambiare pure cane.

Il poco tempo a disposizione non permette di approfondire le vicende degli umani, che sono alla fine poco di più di caricature, ma è sufficiente per darci uno spaccato interessante, e tutto sommato pure divertente, della nostra società.

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