Scritto e diretto da Guy Ritchie, simile a Lock & Stock e Snatch, più danaroso e lisciato, ma tutto sommato meno divertente.
Tom Wilkinson è un boss della mala londinese, che ha come spalla Mark Strong, e sta cercando di combinare un losco affare edilizio per conto di un miliardario russo (Karel Roden), anche lui con una certa propensione per la delinquenza, e che ha come spalla finanziaria Thandie Newton in versione femme fatale, ma con marito gay. Una banda di deliquenti di medio calibro, guidata da Gerard Butler, e che include anche Tom Hardy si troverà ad essere presa nel mezzo dall'azione delle diverse forze in campo, scatenate, oltre che dalla cupidigia per gli svariati milioni che l'operazione fa girare, anche da il desiderio di vendetta del figliastro del boss londinese, il rockettaro del titolo (Toby Kebbell), per il suo patrigno.
Come nei due blasonati antecedenti, l'azione è molto complessa ma si svolge con precisione cronometrica, fino ad arrivare al gran finale. Violentuccio, qualche risata, titoli di testa e coda in stile fumetto, e anche la recitazione (vedi il rocker nel finale) sembra a tratti più tarantiniana che nello stile classico del regista.
Tra le scene divertenti, quella di sesso tra Butler e la Newton, risolta forse in meno due secondi, con un montaggio frenetico sui primi piani dei due protagonisti che dicono alternativamente "oh" o "ah". Come dire, già lo sapete quello che succede, inutile perdere tempo a raccontarlo.
Nessun commento:
Posta un commento