A me i supereroi non mi hanno mai preso, Batman incluso. Con il passare degli anni però, si sa, si finisce per ammorbidirsi e dunque, pur non essendo andato a vedere l'ultimo episodio della trilogia al cinema, ho pensato di regalarmi per Natale il cofanetto con la serie completa. Lo scopo è rinfrescarsi la memoria sulle puntate già viste prima di affrontare il gran finale.
Come da titolo, si narra l'inizio della storia. Il giovane Bruce Wayne, figlio di un miliardario dal cuore d'oro, portato a vedere dai genitori il Mefistofele di Arrigo Boito, e essendosi già spaventato per dei pipistrelli, non riesce a reggere alla diabolica visione sul palco, causa quindi l'uscita anticipata della famigliola dal teatro, e si sente perciò responsabile quando un tossico, a seguito di uno sconclusionato tentativo di rapina, finisce per trasformarlo in un battibaleno in un orfano.
Il trauma lo spinge ad un complicato percorso formativo che lo porta in Oriente, dove un personaggio ambiguo, tale Duncard (Liam Neeson), lo introduce alla corte di Ra's Al Ghul (Ken Watanabe, apparentemente). Lì in giovane Wayne (Christian Bale) impara le tecniche di combattimento che gli torneranno utili nella sua seguente carriera superoministica.
Tornato quindi a Gotham City (una specie di New York), viene aiutato dal fido maggiordomo Alfred (Michael Caine) a mettere in piedi lo spettacolo della sua doppia identità, col supporto del dottor Fox (Morgan Freeman) che gli mette a disposizione i gadget prodotti dall'azienda di famiglia. La quale è sotto il controllo del perfido amministratore delegato (Rutger Hauer) che vorrebbe distruggere l'eredità di Wayne senior facendone una ditta qualunque.
Ci sono un altro paio di trame, quella legale-romantica, che fa riferimento a Rachel (Katie Holmes), amica di infanzia e forse qualcosa di più, che è ora pubblico ministero, uno dei pochi non corrotti dal malaffare locale, e quella poliziottesca, dove spiccano il poliziotto buono (Gary Oldman), il capo della cosa nostra locale, tal Carmine Falcone (Tom Wilkinson), e un ambiguo strizzacervelli (Cillian Murphy).
La trama è decisamente da fumetto, ma la regia (e co-sceneggiatura) di Christopher Nolan riesce a limitare i danni, grazie anche all'altissimo livello del cast, che riesce a non apparire troppo ridicolo nonostante le circostanze, e anche a ritagliarsi lo spazio per porgere con il dovuto modo alcune battute chiave. Poco convincenti Hauer e Wilkinson, non per causa loro, direi, ma per i personaggi che si sono trovati ad interpretare, quello di Hauer ha pochissimo spessore e, almeno per un italiano, Wilkinson nei panni di un italo-americano non è credibile.
La colonna sonora è della strana coppia Hans Zimmer - James Newton Howard (strana nel senso che sono entrambi stimatissimi compositori, perché mai affiancarli?), buona fattura ma appiattita dalle solite (in film di questo tipo) percussioni molto ripetitive che sembrano abbiano il solo scopo si assordare la platea.
A me sono piaciuti molto i Batman degli anni '90 (i primi due di Tim Burton), ma questo proprio....
RispondiEliminaParere lecito, ovviamente. Magari un maggiore approfondimento sarebbe utile.
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