I Croods

Tecnicamente molto bello, la sceneggiatura (nonostante lo zampino di John Cleese) mi ha lasciato invece perplesso in più punti. Curioso notare come Walt Disney e Dreamworks sembra si siano scambiate il target di riferimento. Ai tempi una storia come quella di Shrek non poteva che arrivare dai secondi, adesso sarei quasi sorpreso se fossero loro a produrre qualcosa di simile.

Si narrano le vicende dei Croods, una assurda famiglia simil-preistorica alla Flintstones, che però abita su un pianeta colorato e abitato che assomiglia più a Pandora (nel senso del pianeta su cui si svolge la storia di Avatar) che alla nostra Terra. La figlia maggiore, Hip (Emma Stone la voce originale) è stufa di vivere in una caverna, anche perché il padre, Grug (Nicolas Cage doppiato da Francesco Pannofino), è iperprotettivo. E ne ha ben donde, visto l'ambiente che li circonda. Il conservatorismo estremo di Grug viene spiazzato da una serie di eventi cataclismatici, ovvero terremoti e l'arrivo di Guy, un ragazzotto che sembra destinato a portarsi via Hip.

Segue la solita marcia verso una terra promessa, con relativo cambio di paradigma che i protagonisti dovranno accettare se vogliono sopravvivere. Ho trovato imbarazzante che il passaggio dal vecchio al nuovo mondo avvenga passando attraverso un vallo tra due alti picchi gemelli, per la sua simbologia sessuale fin troppo evidente.

Mi ha negativamente colpito come siano trattati i caratteri femminili. La signora Crood (Catherine Keener) non fa praticamente nulla, sua madre (Cloris Leachman) è vista come una suocera dei film anni cinquanta, la stessa protagonista finisce per diventare subalterna a Guy. Di tutt'altra pasta le moderne eroine Disney.

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