La bussola d'oro

Notevole l'universo fantastico che viene narrato, basato sul romanzo per ragazzi omonimo di Philip Pullman, primo episodio della trilogia Queste oscure materie. Belli i costumi, le scenografie, gli effetti speciali usati per descrivere un mondo alternativo al nostro, simile al nostro ottocento ma con varianti non trascurabili, a partire dagli orsi bianchi corazzati e parlanti che popolano il Nord della loro Europa. Piacevole la colonna sonora, affidata a Alexandre Desplat, che può contare anche su una canzone appositamente scritta e interpretata da Kate Bush, che apre i titoli di coda.

Si narrano le avventure di Lyra (Dakota Blue Richards), una nobile orfanella (ma forse no) affidata alle cure di una specie di università inglese di gran prestigio mentre quello che lei chiama zio, Lord Asriel (Daniel Craig), gira per il mondo alla ricerca di prove dell'esistenza di una curiosa polvere che sembra minare il dettato di una Chiesa molto dogmatica, il Magisterium, che domina sulla società.

Lyra sembrerebbe essere al centro di una misteriosa profezia, motivo per cui le viene assegnata la bussola del titolo, che permette a pochi eletti (tra cui si scopre essere la protagonista) di avere risposte corrette ad apparentemente ogni tipo di domanda. O almeno quelle che si riescono a porre al macchinario che è dotato di una interfaccia ben poco amichevole.

Questo, e il suo legame con Lord Asriel, la rendono invisa al Magisterium, che cerca, tramite Marisa Coulter (Nicole Kidman), di tenerla sotto controllo. Ma le cose sono molto più complicate di come le sto dipingendo, anche perché la nostra percezione della relazione tra Coulter, Asriel e Lyra cambia nel corso dello svolgimento dell'azione.

Il problema fondamentale è che la produzione ha preso il lavoro di Chris Weitz (sceneggiatura e regia), che effettivamente era lunghetto (sulle tre ore), e ne ha tagliato via un terzo, senza andare molto per il sottile, rimontando il materiale, introducendo (pare) anche nuove sequenze, come quella in cui appare Christopher Lee, che non sembra avere alcun senso se non quello di creare un legame con Il signore degli anelli, e tagliando brutalmente il finale. Tutto questo lavorio non è che abbia giovato alla fluidità del racconto.

Nonostante questo harakiri in post-produzione, il film è andato abbastanza bene a livello planetario, e non si capirebbe dunque come mai non gli sia stato dato un seguito, se non si facesse caso al fatto che negli USA l'incasso sia stato drammaticamente inferiore alle attese.

Sembra che la spiegazione stia nel fatto che la storia non piacesse molto, anzi non piacesse per niente, a certi ambienti cristiano-conservatori che sono molto forti oltre oceano. Il lavoro di rimontaggio avrebbe dunque avuto lo scopo di annacquare la critica verso una religione puramente dogmatica contrapposta ad un pensiero aperto alla critica. L'avvicinamento a Il signore degli anelli era stato forse pensato per spostare maggiormente il racconto nel territorio della fantasy pura. Non è però bastato a tranquillizzare i critici, e le pressioni sono continuate anche in fase di distribuzione della pellicola, contribuendo allo scarso risultato ai botteghini americani.

6 commenti:

  1. Mio caro Blabla, mi sembra che anche in Italia, il film non abbia fatto faville , nonostante il cast..
    Personalmente a me non ha entusiasmato..ma per fortuna non tutti i gusti sono uguali!
    Abbraccio befanesco.....

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    1. Non faville, ma un dignitoso 14° posto nella classifica annuale degli incassi del 2008, praticamente a pari merito con Il cavaliere oscuro, ovvero il Batman di Nolan seconda parte, che è 13°. Negli USA ha totalizzato nel 2007 un misero 39° posto.
      Neanche a me ha entusiasmato, e penso che il problema (per me) stia in un montaggio che ha reso poco fluida la narrazione. In ogni caso sono d'accordo che ognuno ha diritto ai propri gusti, qualunque essi siano. Mi dà un po' più fastidio quando qualcuno cerca di imporre i suoi agli altri.

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  2. Io l'ho trovato molto bello, ma il taglio del finale è terribile! Certo che se alcuni papaveri ecclesiastici si sono irrigiditi per quello che passa nel film, con una lettura più fedele alcuni sarebbero rimasti secchi. Pullman non è uno che le manda a dire...

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    1. Non è che avevi già letto il libro? Credo che chi conosca già la storia sia avvantaggiato su chi se la vede raccontare per la prima volta.
      Ho appena provato a cercare boycott golden compass su google. Il risultato è piuttosto deprimente.

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  3. Un giorno mi deciderò a leggere il libro. Il film mi era piaciuto molto ma il finale lascia troppo l'amaro in bocca!

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    1. Io penso di prendermi l'intera trilogia, tanto per non lasciare le cose a metà.

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