Tra teatro dell'assurdo, surrealismo, esistenzialismo, sperimentalismo, impressionismo, e semplice desiderio di infastidire lo spettatore, il primo lungometraggio di Leos Carax racconta in un bel bianco e nero e con notevole maestria tecnica la storia d'amore tra Alex (Denis Lavant) e Mirelle (Mireille Perrier) ostacolata da una serie di avvenimenti poco chiari, una valanga di parole, e lo scarso interesse della protagonista per lo stare al mondo.
Colonna sonora quasi assente, che fa risaltare i pochi minuti di musica d'ambiente per piano solo e un paio di brani di David Bowie e dei Dead Kennedy.
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