Si riparte esattamente dalla fine del precedente special, il mai nominato primo ministro (che molto ricorda Tony Blair) ha dato le dimissioni, e l'indefinito partito di governo (una specie di Labor) vive una frenetica giornata per decidere chi sarà il suo successore. Il capo della fronda interna (detta dei "nutters") fa la conta dei voti e valuta chi far salire sul carro dei vincenti.
Noi seguiamo la vicenda sempre dal punto di vista del piccolo insulso ministero, retto pro-tempore da Ben Swain (Justin Edwards) che, in quanto "nutter", confida in una promozione. Tradimenti, finte e controfinte, soffiate alla stampa per gettar discredito su competitori, insulti, depressioni, si susseguono in un ora di pellicola che non lascia un minuto per tirare il fiato. Al centro delle trame c'è il solito Malcolm Tucker (Peter Capaldi) che inizialmente sembra tagliato fuori dalle danze ma riesce a manovrare fino al finale dove si scopre che manterrà il suo ruolo di spin doctor anche con il nuovo primo ministro.
A questo episodio segue una postilla, l'Opposition extra, dove in un quarto d'ora ci viene fatta vedere la stessa storia dal punto di vista dell'opposizione, seguendo in particolare il ministro-ombra dello stesso ministero (il bravo Peter Mannion), il suo staff e il suo spin doctor.
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