Serie creata da Armando Iannucci, che ha diretto in stile simil documentaristico i tre episodi di questa prima stagione. Praticamente sconosciuta in Italia, molto apprezzata nel Regno Unito, è praticamente una riscrittura di House of cards (che a sua volta è stato alla base del recente remake americano con lo stesso titolo) adattandolo dagli anni novanta dei conservatori thatcheriani agli ultimi anni del laburismo blairiano.
Al centro dell'azione c'è un ministero di fantasia, così poco determinato che lo stesso ministro ad un certo punto si chiederà quale diamine sia la sua funzione.
Nel primo episodio il ministro in carica è Cliff Lawton, ma subito all'inizio scopriamo che è sotto pressione da parte dei media. Così lo spin doctor Malcolm Tucker (Peter Capaldi), dopo averlo rassicurato che il primo ministro è con lui, gli dice che l'unica via di uscita onorevole è che lui dia le dimissioni di sua iniziativa, invece di venire costretto a darle in seguito.
Al suo posto viene messo Hugh Abbot (Chris Langham), di cui seguiamo le tragicomiche avventure sempre in bilico tra il successo, rappresentato da una qualche menzione onorevole sulla stampa, e la catastrofe, ovvero le dimissioni.
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