Billy Wilder non era molto soddisfatto del risultato, e consigliava piuttosto L'appartamento che, a suo dire, era abbastanza simile nell'impostazione generale. E visto che ha scritto (*) e diretto entrambe le pellicole, conviene tenere a mente le sue parole. Anch'io nel mio piccolo ho notato svariate debolezze, alcune strutturali, dovute forse al fatto che si tratta dell'adattamento di un pezzo teatrale che è stato stravolto nell'ambientazione e circostanze, il che ha causato la perdita di senso di alcuni passaggi. In particolare il lieto fine viene raggiunto a martellate.
Curioso notare come alla base di tutto ci sia L'ora della fantasia di Anna Bonacci, una specie di pochade all'italiana, addomesticata per i gusti locali, che era già stata portata sullo schermo da Mario Camerini nel 1952 con il titolo Moglie per una notte e un cast decisamente interessante. Nella versione di Wilder, di italiano rimane poco. Un protagonista italo-americano, Dino, un cantante-attore interpretato da Dean Martin come se prendesse in giro se stesso, che gira su una bella convertibile italo-americana, una Chrysler Dual-Ghia che pare fosse di proprietà di Dean Martin. E una buffa (**) Fiat 600 che appare nel finale.
Dino è uno show-man piuttosto popolare, anche se già in fase calante. E' dipendente da alcol, sesso e successo. Per il momento tutto gli va bene, ma viene da chiedersi che ne sarà di lui nel giro di pochi anni. Mentre torna a Hollywood da Las Vegas, un capriccio del caso lo porta in un paesino dimenticato dal mondo, dove vivono due amici, Barney (Cliff Osmond), benzinaio sovrappeso, e Orville (Ray Walston), musicista incompreso. Barney ha il sogno di diventare ricco e famoso grazie alle orribili canzonette di cui scrive i testi e che vengono musicate, senza troppa convinzione, da Orville (***). Il quale non sembra essere preoccupato di dover campare con le lezioni di piano che offre a ragazzetti non particolarmente dotati, il suo vero cruccio è la moglie, Zelda (Felicia Farr), che lui percepisce essere troppo bella e giovane per lui. In assoluto gli si darebbe ragione, ma nell'economia della storia ha torto marcio. Zelda non ha occhi che per lui.
Dino arriva in paese, Barney decide che questa è l'occasione che stava aspettando, sabota la Dual-Ghia e, millantando un problema a reperire i pezzi di ricambio per una vettura italiana (§), lo trattiene per una notte. Il suo diabolico piano è di ospitarlo a casa di Orville e offrirgli Zelda in cambio della sua disponibilità a cantare le loro canzoni. Doppia difficoltà aggiuntiva, si vuole sostituire a Zelda una professionista (§§), la appariscente Polly (Kim Novak), ma senza che questa sia al corrente dell'intrigo. Altre complicazioni: Zelda è una fan sfegatata di Dino sin dai tempi della scuola, Polly sarebbe per vocazione una estetista e sognava una quieta vita accanto ad un ometto tranquillo. E' finita a prostituirsi nel mezzo del nulla a causa della sua eccessiva fiducia nel prossimo.
Pare che la sceneggiatura fosse stata scritta pensando a Jack Lemmon per Orville e Marilyn Monroe per Polly. Il primo non è riuscito a far quadrare i tempi con i suoi impegni (o forse non voleva essere monopolizzato da Wilder), la seconda non era già più. Prima della Novak si era pensato a Jayne Mansfield, mentre Orville sarebbe dovuto essere Peter Sellers. E in effetti le riprese partono con Sellers e la Novak. Si trovano ancora in rete articoli in cui giornalisti visitano il set e raccontano che Sellers funziona a meraviglia nel meccanismo. Però il cuore non gli regge e deve sospendere le riprese (§§§), da cui la sostituzione con Walston.
Ci si è messa pure la National Legion of Decency, organizzazione cristiana che controllava la produzione cinematografica dell'epoca, a mettere i bastoni tra le ruote cercando di ottenere un cambiamento della sceneggiatura per evitare sconvenienti allusioni sessuali. Non si vede praticamente nulla, ovviamente, ma si capisce che entrambi nella coppia sposata finiranno per tradire, sia pure solo per una notte. Wilder era abbastanza forte per poter dir di no, ma questo a causato comunque una serie di problemi.
(*) Assieme al fido I.A.L. Diamond.
(**) In particolare per i canoni tecnici ed estetici americani.
(***) Le melodie sono opera di George Gershwin, fondi di magazzino che aveva scartato. Il fratello Ira le ha completate con rime bizzarre.
(§) La meccanica era completamente americana, solo la carrozzeria era italiana.
(§§) La storia è ambientata in Nevada, dove la prostituzione è legale, l'originale italiano era relativo al tempo quando anche da noi tale pratica lo era.
(§§§) Ho letto anche in giro che c'erano screzi tra Sellers e altri, il problema fisico però è certo.
Il film lo conoscevo, ovviamente non sapevo tutti i retroscena.
RispondiEliminaNemmeno io, per dirla tutta. Tra l'altro, ho da qualche parte la corposa biografia di Peter Sellers. Sono ancora ai primi anni della sua vita, ma se riesco ad arrivare alla metà degli anni sessanta dovrei scoprire altre cose, forse interessanti.
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