Settimo e ultimo episodio della prima annata firmata Granada delle avventure di Sherlock Holmes, interpretato da Jeremy Brett.
E' una puntata natalizia, e sono (quasi) tutti più buoni. A morire sono solo le tradizionali oche, che nel nord Europa abbondano sulle tavole di Natale. O meglio, le morti ci sarebbero pure, ma avvengono tutte prima dell'inizio della storia.
Al centro c'è infatti la solita pietra preziosa maledetta, giunta a Londra lasciando dietro di sé una scia di sangue. Bizzarria di Conan Doyle vuole che la pietra sia identificata col nome medioevale di carbonchio, anche se poi si dice che è stata trovata solo un paio di decenni prima. Inoltre il carbonchio è il nome che ai tempi si dava alle pietre preziose rosse in generale, e ai rubini in particolare. Ma questa, inesplicabile scherzo della natura, è azzurra.
La pietra viene rubata ad una nobildonna che appare antipatica a prima vista, e riappare misteriosamente nello stomaco di un'oca. Holmes e Watson (David Burke) risalgono il percorso del palmipede e giungono a chiarire l'arcano.
La versione televisiva risolve qualche dettaglio problematico lasciato dall'autore, anche se introduce altri. Ad esempio Holmes si tiene la pietra (!) invece di restituirla alla legittima proprietaria, mettendola in un cassetto in cui tiene i suoi tesori. Credo che lo scopo sia quello di farci vedere che in quel cassetto c'è la foto di Irene Adler, da lui acquisita in Scandalo in Boemia.
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