Nonostante il nome scelto da Granada per le prime due stagioni di questa serie sia The adventures of Sherlock Holmes, anche questo episodio, terzo in ordine di uscita, è tratto da un'altra collezione, in questo caso The Memoirs of Sherlock Holmes. Bisogna però non farsi ingannare dalla distribuzione italiana, che le ha cambiato nome rispetto al più canonico Il trattato navale. In originale era The Adventure of the Naval Treaty. Per quanto mi possa ricordare, la sceneggiatura segue senza tentennamenti il testo di Conan Doyle.
Il duo Jeremy Brett - David Burke funziona a meraviglia. Un po' meno la regia e i personaggi minori. C'è da dire che al povero David Gwillim è capitato di dover interpretare il ruolo di un improbabile piccolo funzionario ministeriale, Percy Phelps, che cade in una specie di deliquio quando si rende conto di essere stato derubato di un documento molto delicato, per l'appunto un trattato tra Regno Unito e Italia per faccende della marina militare, in funzione anti francese.
La poco ortodossa debolezza di nervi di Phelps è necessaria alla trama, per giustificare la sua lunga permanenza in una stanza, che porterà a strani movimenti che, a loro volta, metteranno sulla giusta strada Holmes per risolvere il mistero.
Finalmente un successo pieno per il nostro consulting detective, anche se il suo amore per il colpo di teatro lo spinge ad una azione rischiosa, col risultato di procurarsi una leggera ferita per mano del cattivo di turno.
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