Primo episodio della seconda annata de Le avventure di Sherlock Holmes in versione Granada, quella con Jeremy Brett nel ruolo del protagonista e David Burke in quello del dottor Watson.
Il caso sembra così triviale che Holmes si arrabbia col mondo intero, che non gli fornisce casi degni di nota, e arriva pure a maltrattare Watson per la banalizzazione che egli fa del suo lavoro nei racconti che stiamo leggendo (o vedendo).
Quando però concede udienza alla sua cliente, Violet Hunter (*), si accorge che sotto l'apparente banalità, un signorotto di campagna che intende pagare una cifra eccessiva per una istitutrice per il suo pargolo, il caso presenta degli aspetti inquietanti.
Il signor Rucastle (Joss Ackland), infatti, fa alla Hunter richieste strane, tagliarsi i capelli in un certo modo, mettere un certo vestito, ascoltarlo mentre racconta storielle allegre, che fanno pensare che la residenza di campagna che dà il nome al racconto abbia influssi pericolosi sulla salute mentale di chi la occupa.
Aggiungiamoci poi un giovanotto barbuto che sembra tenere sotto controllo a distanza la magione, il feroce cane da guardia che viene lasciato libero di scorazzare nel parco di notte, e una stanza isolata che sembra ospitare qualcuno, per far capire che qualcosa che non va ci deve essere.
L'intervento dei nostri, a dire il vero, non cambia di molto lo svolgimento dei fatti. Ma almeno hanno modo di farsi una gita in campagna, e lasciare per qualche giorno una Londra molto nebbiosa.
(*) Interpretata dalla povera Natasha Richardson, figlia di Tony Richardson e Vanessa Redgrave, subito prima del Gothic di Ken Russell.
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