Ventimila anni fa, in un bizzarro universo alternativo al nostro, si forma una ancor più bizzarra comitiva di animali che finiranno, contro tutte le loro aspettative, per diventare amiconi. Uno stonatissimo bradipo, Sid, cerca disperatamente di convincere un mammut solitario, Manny, a sopportare la sua presenza, in modo da evitare la giusta rappresaglia di due bestioni (*) a cui ha rovinato la colazione.
Nel frattempo, una gang di tigri dai denti a sciabola attacca un accampamento di umani come episodio della guerra tra le due specie per il predominio sul territorio. Curiosamente, invece della distruzione del nemico, le tigri vogliono "solo" rapire il figlio del capo tribù (**) per poi ucciderlo in un secondo tempo. Il convoluto piano fallisce per il sacrificio della madre del piccolo, e così Diego, il secondo in comando tra le tigri, deve sbattersi per recuperarlo, al fine di mantenere il suo grado nel gruppo.
Il bimbo però finisce nelle poco affidabili mani di Sid, e Manny, forse per antipatia nei confronti delle tigri, decide alla fine di supportarlo nella missione di riportarlo alla sua tribù. Diego cerca di agire di astuzia, imbastendo un doppio gioco che lo porta ad avvicinarsi sempre più agli altri due, così che alla fine ripudierà i suoi simili.
Intermezzo slapstick fornito da Scrat, un proto scoiattolo con una attrazione fatale per le ghiande.
Il grande successo della pellicola ha causato una lunga serie di sequel. Non ho avuto il coraggio di vedere l'ultimo dei quali, In rotta di collisione (2016), anche perché il quarto capitolo, Continenti alla deriva (2012), mi sembrava aver già fatto il salto dello squalo.
(*) Qualcosa di simile a dei rinoceronti.
(**) Che sembra essere l'unico ad avere una donna e un figlio.
Il primo è l'unico che ho veramente apprezzato, dal secondo capitolo ho visto troppo riciclo del brand.
RispondiEliminaIo ceduto al quarto episodio. A mio gusto i primi tre hanno un loro perché. Anche se è difficile negare che le stiracchiature nello sviluppo ci sono già nel numero due.
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