Poco da aggiungere a quanto avevo scritto dopo la mia prima visione di questo episodio. Come vuole il canone (*), Sherlock Holmes (Benedict Cumberbatch) ritorna a Londra, pescato dal fratello Mycroft (Mark Gatiss) da qualche parte nell'Europa orientale mentre si dilettava a distruggere elementi della rete di Moriarty. Mycroft si dedica di persona all'impresa, per lui enormemente spiacevole, diventando un operativo e mischiandosi con umani, perché gli è giunto un allarme molto preoccupante. Un attentato di enormi proporzioni sta per avvenire nella capitale, e Sherlock sembra essere l'unico che possa impedire la catastrofe. O forse, più semplicemente, Mycroft s'è stufato di sapere il fratellino in "vacanza" e lo vuole di nuovo tenere sotto più stretta sorveglianza.
Si bisticcia molto in questa puntata. I due fratelli Holmes, si beccano a più non posso, rinfacciandosi di tutto. Ma soprattutto Sherlock e il dottor John Watson (Martin Freeman) hanno molto da dirsi, con John che non ha mandato giù di essere lasciato all'oscuro della finta morte del consulting detective per due lunghi anni.
Rapida introduzione di Mary Morstan (Amanda Abbington), che sarà tra breve la signora Watson. La simpatia immediata e reciproca tra Mary e Sherlock dovrebbe farci sollevare un sopracciglio. Anche la povera Molly Hooper (Louise Brealey) sembrerebbe aver trovato un compagno che non sia un sociopatico, ma la silenziosa reazione di Sherlock alla sua vista potrebbe farci temere in qualche risvolto negativo.
(*) Ma non avrebbe voluto Conan Doyle, che avrebbe volentieri lasciato il suo eroe a mollo nel Reichenbach.
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