Nine

Ufficialmente non si tratta di un remake di 8½ ma di un adattamento cinematografico del musical omonimo (nel senso di Nine) scritto da Mario Fratti e che ha avuto (e forse continua ad avere) un ottimo successo a Broadway. Non essendo un estimatore del musical, poco so di Nine ma, per la miseria, la parentela con il capolavoro felliniano è così stretta che si può fare a meno di riconoscerla solo per ragioni di copyright.

Nonostante l'impegno profuso, il risultato mi pare scarso. Non è facile parlare agli stranieri del carattere italiano. Pensare che una produzione americana riesca nell'impresa è fatica sprecata. Esigenze di cast hanno reso la cosa ancor più bizzara, simulando un internazionalismo europeista in Italia che, soprattutto negli anni sessanta, suona decisamente fuori luogo.

Meglio sarebbe stato, a questo punto, riscrivere completamente il soggetto, portarlo direttamente negli USA e non pensarci più. Del resto questa è la strada che hanno seguito per Everybody's fine, e lì il risultato è stato decisamente interessante. Da notare che i due remake hanno in comune anche il fatto di aver rimpiazzato in entrambi i casi Marcello Mastroianni (qui con Daniel Day-Lewis nei panni del regista "Contini").

Il notevole cast include Marion Cotillard, la moglie, Penélope Cruz, amante principale, Sophia Loren, la mamma, Nicole Kidman, la prima attrice e molti altri, tra cui un buon numero di italiani in particine minori (Ricky Tognazzi il produttore, Valerio Mastandrea alla reception nell'albergo).

La regia, Rob Marshall, non mi è parsa memorabile.

Nessun commento:

Posta un commento