Platoon

Inspiegabilmente, si è trattato di una prima visione. L'impressione di già visto che ne ho avuto è quindi da ribaltare su gli innumerevoli film successivi che hanno calcato il percorso segnato da Oliver Stone (sceneggiatura originale e regia). C'è da dire che Stone ha avuto l'innegabile vantaggio di aver fatto la guerra del Vietnam e perciò di sapere bene di cosa stava parlando. Il fatto che sia riuscito a farlo solo a metà degli anni ottanta (e solo grazie al fatto che Il cacciatore e Apocalypse Now avevano mostrato che era possibile parlare del tema e non perderci soldi) spiega bene quanto quella sconfitta sia (tuttora) un argomento molto delicato per gli americani.

Il tema principale del film è il percorso di crescita di Charlie Sheen, sbarbatello volontario che viene catapultato al fronte e scopre subito che la realtà della guerra è leggermente diversa da come viene raccontata ai civili. Incontra due figure dominanti, il sergente carogna (Tom Berenger) e il sergente buono (Willem Dafoe) che vengono idealizzate nel conflitto tra bene e male. La cosa, in effetti, può risultare un po' ingenua, ma bisogna tener conto che il racconto è fatto da un giovinetto che forse ha alterato i fatti per darsi una sorta di autoassoluzione al suo comportamento non limpido.

Tra le curiosità, la partecipazione di Johnny Depp (ruolo minimo) e un cameo per il regista, alle prese con una scena realmente esplosiva.

Nessun commento:

Posta un commento