Alien vs. Predator

Mi sono recentemente sparato la quadrilogia canonica di Alien, in una specie di (fallito) rito propiziatorio all'arrivo di Prometheus. Su quest'ultimo, e sui motivi che mi hanno spinto a rimandare la visione a data da destinarsi, vedasi la recensione su La Tosca non è per tutti.

Il coraggio di affrontare questo quinto episodio, che collega (a mio avviso malamente) l'universo di Alien con quello di Predator, mi era mancato. Ma caso ha voluto farmici incappare l'altro giorno. Si tratta di una seconda visione incompleta, essendomi perso (senza alcun dispiacere) l'inizio per piombare direttamente in media res, con aliens di tutte le dimensioni che si fanno fare a fette da un predator, con contorno di umani che hanno lo scopo di renderci comprensibile l'azione, fornendoci improbabili spiegoni.

Il livello di insensatezza è pericolosamente alto, la regia di Paul W.S. Anderson è assolutamente dimenticabile. Protagonista Sanaa Lathan, che già aveva fornito la voce al personaggio del videogame di una decina di anni prima su cui è molto lontanamente basata la storia. Le fa da spalla Raoul Bova, che fa la fine che merita.

4 commenti:

  1. Ma secondo te perché la saga di Alien ha avuto questo incredibile successo di critica e pubblico? Io trovo i primi di una bruttezza diperante, gli ultimi di un piattume desolante! Eppure gli osanna si profondono...

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    1. Almeno per il primo, penso che ci sia dietro una tal ricchezza di idee che ognuno ci può pescare quello che più gli interessa. A vederlo oggi anch'io ho finito per essere più disturbato dai molti difetti che altro, però ho un vago ricordo di quanto fosse stata stupefacente la prima visione.
      Tutti e quattro hanno avuto regie altisonanti, cosa che nel genere ibrido fantascienza-horror non è che capiti spesso, e anche l'investimento economico è stato notevole.
      A mio gusto, a parte questo quinto insulso capitolo spurio, di veramente brutto c'è solo l'episodio di Fincher.
      In quello di Cameron ci ho visto una curiosa lettura metaforica, e in quello di Jeunet ho apprezzato l'approccio disincantato. Ma concordo, niente di eccezionale.

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    2. E' proprio vero, i registi sono sempre importanti, ma sempre agli esordi: Fincher, ad esempio.

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  2. Grandissima l'idea di inserire un link diverso per ogni parola di "quadrilogia canonica di Alien" :)

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