Ma papà ti manda sola?

Il titolo originale (What's up, Doc?) chiarisce immediatamente chi sia uno degli illustri antenati di questo film di Peter Bogdanovich (prodotto, diretto, e suo anche il soggetto): il perfido Bugs Bunny, uno dei conigli più distruttivi nella storia del cartone animato. Considerando che l'idea di Bugs è nata da Accadde una notte di Frank Capra, in un certo senso il cerchio si chiude.

C'è poi Susanna di Howard Hawks, citato esplicitamente e ricalcato in una delle trame fondamentali, e un po' tutto il filone delle screwball comedy.

Aggiungerei quindi un riferimento alle comiche in bianco e nero (torte di panna in faccia; protagonista appesa ad un cornicione; poliziotti, pompieri, giudici incapaci e disastrosi; persino gli operai che cercano di attraversare una strada portando un vetro mentre è in corso un folle inseguimento) e uno spirito distruttivo alla Blake Edwards.

E non si può evitare nemmeno di ricordare il riferimento alle commedie musicali, visto che la protagonista è nientemeno che Barbra Streisand, che canta sia fuori scena (i titoli di testa e coda sono su You're the top di Cole Porter - in coda li canta in duetto con il protagonista maschile, Ryan O'Neal) che in scena (una versione da brivido di As time goes by).

La struttura principale, dicevo, è data da una vicenda simile a quella di Susanna. Lui (O'Neal) è molto nerd (qui nella versione insegnante di musica), fidanzato a Madeline Kahn, nel ruolo che le viene benissimo (vedasi Frankenstein Junior) della donna dispotica che comanda a bacchetta il partner. Lei (la Streisand) si innamora a prima vista di Lui, e si mette a tampinarlo senza requie. Lui non ne vuole sapere, anche perché non passa minuto in sua presenza senza che succeda una qualche, sia pur piccola, sciagura.

In parallelo scorre una complicata storia di valige scambiate, contenenti gioielli rubati, documenti sottratti al governo, pietre sonore, e biancheria, che si va a sovrapporre al concorso cui partecipa il professore di musica, arbitrato da Austin Pendleton (avvocato balbuziente in Mio cugino Vincenzo).

Lunga serie di traversie, con colpi di scena a non finire. Lieto fine assicurato per (quasi) tutti.

2 commenti:

  1. La tua recensione mi ha incuriosita, sembra un bel film. Come mai il tuo voto è B, quali sono i difetti che hanno impedito a questo film di prendere il massimo dei voti? [modalità intervista attivata]

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    1. Non darei troppo peso ai miei voti, sono più che altro uno stringato commento riassuntivo che potrebbe essere tradotto così:

      A/A- "Ah, che bello. Me lo riguarderei (anche subito)"
      B/B- "Bello! M'è (proprio) piaciuto"
      C "C'è di meglio. S'è lasciato guardare."
      D "Dovevo fare altro, invece di perdere tempo così."
      NP "Non Pervenuto".

      Nel caso particolare, bello, ho riso apertamente più volte, lo consiglierei tranquillamente a chi cercasse una commedia svitata (romantica, poco realistica, che parla di gente ricca) più movimentata della norma. E ai fan della Streisand.

      Non mi vengono in mente difetti oggettivi, niente di grave perlomeno. Forse gli attori potevano dare di più ma, ad esempio, Madeline Kahn era al suo primo lungometraggio, farà meglio in seguito, ed è comunque molto divertente.

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