Rush

Credo che il succo della storia dovrebbe essere che i due protagonisti avrebbero meritato un pareggio. Lo scapestrato James Hunt (Chris Hemsworth) tutto cuore ed impeto, il freddo Niki Lauda (Daniel Brühl), ragione e calcolo, affrontavano la guida in modi completamente diversi, ma con praticamente gli stessi risultati.

In realtà la produzione (prevalentemente inglese), la sceneggiatura (dell'inglese Peter Morgan) e la regia (Ron Howard) finiscono per parteggiare più o meno esplicitamente per Hunt. Lo si vede già a partire dalla copertina del DVD, con i due piloti affiancati, ma con James che sopravanza Niki. E un po' tutto il film è così, si trascurano dettagli spiacevoli per il pilota inglese (ad esempio si lascia intendere che si sia ritirato subito dopo aver vinto il campionato, mentre invece si è trascinato per alcune deludenti stagioni prima di decidere che era il caso di cambiar mestiere) e non si accenna nemmeno al fatto che Lauda, dopo la drammatica annata che viene seguita dal film, vinse un secondo mondiale l'anno successivo. E poi un terzo anni dopo.

Anche i caratteri dei due vengono appiattiti e semplificati, eliminando tutto quello che renderebbe la storia meno lineare. E quindi Lauda viene reso come un nerd incapace di relazionarsi con chiunque, trascurando, ad esempio, che anche lui finirà per divorziare dalla moglie, per risposarsi poi con una giovane hostess della sua compagnia aerea, non prima di aver riconosciuto come suo un figlio illegittimo avuto da una terza. Insomma, se James Hunt era certamente uno sciupafemmine, anche Niki Lauda non è che trascurasse il gentil sesso per viti e bulloni.

Poco spazio resta per i personaggi secondari, si fa giusto in tempo a notare che Clay Regazzoni è interpretato da Pierfrancesco Favino che poco però riesce a dire o fare.

Stesso problema per la colonna sonora, del pur sempre bravo Hans Zimmer, che è nascosta dal prorompente suono dei motori.

Mi sarebbe piaciuto anche si sottolineasse maggiormente quanto babelico sia il mondo della Formula 1, con inglesi, tedeschi, italiani, ispanici (eccetera) che portano ognuno la propria impostazione culturale, creando un ribollire di energie sorprendente.

Nonostante tutto ciò, il film scorre via rapidamente, le due ore non mi sono pesate affatto, e il risultato dopotutto non è disprezzabile.

2 commenti:

  1. Il film mi è piaciuto molto, da non amante della F1 l'ho davvero apprezzato (certo, prendendo solo i punti salienti di una gara è facile appassionarsi). Non sapevo tutti questi dettagli sulla vita di Hunt e Lauda, quasi mi fa ridimensionare il mio entusiasmo all'uscita del cinema... quasi :)

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    1. E' certamente uno di quei film che rende meglio al cinema, possibilmente con un buon impianto audio. Ma anche sul piccolo schermo è stato uno spettacolo affascinante. Il mio problema è stato che conoscevo già i fatti, e quindi ho notato le semplificazioni che mi sono sembrate eccessive.

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