In crisi di astinenza da Doctor Who, che latita ormai dai tempi dello Speciale di Natale e di cui è previsto il ritorno solo ad agosto, con un Dottore tutto nuovo, il buon vecchio Peter Capaldi, mi sono procurato dal mio spacciatore di serie televisive di fiducia le prime tre annate di Torchwood, che mi pare il più interessante tra i vari spin-off che popolano l'universo whoviano.
Il destino della serie è già nel suo nome (Torchwood è un anagramma di Doctor Who, ed è il titolo usato come depistaggio per la stampa quando si stava pensando alla rinascita delle avventure del Dottore), e nonostante che sia stata pensata inizialmente per essere ben distinta dall'illustre progenitore, già nelle prime due puntate si nota come ci sia una magnetica attrazione al modello di riferimento.
In teoria dovrebbe essere la storia di un gruppo di agenti speciali, però la figura di Jack Harkness (John Barrowman) fa fatica a distinguersi da quella di un piccolo (il capitano non me ne voglia) Dottore, e la poliziotta Gwen Cooper (Eve Myles) assume rapidamente i connotati della fida compagna. A rimetterci sono gli altri elementi della banda che, almeno in questi primi due episodi, non riescono ad avere abbastanza spazio e ad essere caratterizzati in modo interessante.
1) Everything changes - Tutto cambia
Gwen fa la poliziotta a Cardiff, che non è certo città nota per la vita spumeggiante, le capita però di incontrare un gruppetto di bizzarri individui che si qualificano come Torchwood e che si comportano come se fossero un CSI con potere di scavalcare tutto e tutti. Si accorge pure che hanno metodi e strumenti ben poco ortodossi, come se tentassero di usare tecnologie avanzate senza aver letto prima il manuale d'uso.
Scopre in breve che Torchwood mescola pure competenze d'avanguardia con errori da pivello, hanno infatti una base segretissima e dal difficilissimo accesso, ma poi si fanno recapitare pizze a domicilio dando tranquillamente il nome come riferimento.
Jack Harkess ha una lunghissima esperienza, e un gran rispetto per il Dottore, che conosce da tempo e con cui incrocerà il suo destino ancora molte volte. Gli vediamo anche custodire la mano, per così dire di riserva, che avrà una parte importante nella saga del Dottore, ma anche le sue debolezze. In primo luogo una attrazione molto fisica per chiunque stimoli i suoi sensi, a qualunque sesso appartenga, e poi ha una certa difficoltà nell'instaurare una disciplina decente nel gruppo.
Vediamo infatti come i suoi ordini siano allegramente disattesi dai suoi sottoposti, con conseguenze piuttosto spiacevoli. Ci penserà Gwen a salvare la giornata anche se, a dire il vero, lo fa più per caso che per scelta. Sia come sia, entra a far parte di Torchwood, come agente di collegamento tra la polizia e l'istituto.
2) Day one - Primo giorno
Primo vero avversario della combriccola, un bizzarro alieno che esiste in forma gassosa ed è afflitto da una sorta di ninfomania, per cui possiede (nel senso parapsicologico del termine) una donna che cerca di farsi possedere (nel senso sessuale del termine) da quanti più uomini possibile. Ci sono un paio di effetti collaterali nell'azione. L'alieno in pratica si ciba dell'energia sessuale (boh?) scatenata dall'atto e l'uomo esplode al giungere del culmine. E non intendo l'esplosione in senso figurato. Solo un mucchietto di polvere resta a suo ricordo.
Il caso non sembra particolarmente complicato, ma la pasticciosità del team riesce a far sì che l'alieno riesca a combinare una certa confusione.
Puntate non eccelse, a dire il vero. Ma si potrebbe riuscire a costruire qualcosa di interessante.
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