È ricca, la sposo e l'ammazzo

Film che m'è tornato in mente vedendo Accadde una notte, rimuginando sulla scena del matrimonio, dove il padre convince la sposa a scappare mentre la porta all'altare. Qui, invece, ad accompagnare la sposa è il di lei legale, che cerca di convincerla, inutilmente, a non sposarsi, sotto lo sguardo esterefatto del promesso sposo.

Il titolo originale, A new leaf, punta tutto sull'understatement e devo dire che anche se il titolo italiano ne tradisce completamente lo spirito, mi è simpatico. Si tratta dell'opera prima di Elaine May che ha scritto la sceneggiatura (non originale), diretto e interpretato nel ruolo principale il film, affiancata da un superbo Walter Matthau e da un buon cast di comprimari.

Pare che la buona riuscita del film sia dovuta all'intervento dei produttori che, esasperati dalla May che lasciava passare mesi in post-produzione, si sono impossessati della pellicola, l'hanno sforbiciata (a tratti rudemente) di una ora abbondante, e le hanno dato un taglio più leggero rispetto a quella che era l'impostazione originale.

La versione che ci è pervenuta inizia con Matthau al capezzale del suo amore, una sfavillante Ferrari che patisce il traffico newyorkese al punto di richiedere costose e continue visite da meccanici di gran lusso. Tipicamente Matthau interpreta personaggi trasandati e ben poco interessati alle apparanze, qui è invece quasi un dandy, sempre vestito di tutto punto, con un solo interesse nella vita: vivere da ricco. Purtroppo per lui il capitale paterno finisce pochi minuti dopo l'inizio del film e deve prendere una decisione drastica: suicidio? Quasi peggio: sposare una donna ricca. Deve fare alla svelta, prima che la catastrofe economica lo travolga, e le possibili candidate hanno "difetti" per lui intollerabili (una, ad esempio, è molto attirata dal sesso, cosa che lo getta nel panico). Fortuna vuole che incontra la May, una ricca ereditiera che ha la botanica come unica passione della sua vita. La poverina è del tutto incapace di affrontare la vita, e nei circoli che frequenta finisce per fare da tapezzeria. Per Matthau vederla e concepire il piano icasticamente rappresentato dal titolo italiano è una cosa sola. Grazie al cielo le cose vanno a finire in modo diverso.

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