Non credo che la maledizione della Blair witch colpisca questo film, mi aspetto invece che il giovane regista (Josh Trank) e sceneggiatore (Max Landis) abbiano un futuro di successo, per lo meno dal punto di vista economico. Meno convinto sono delle possibilità per gli attori, anche se penso che almeno uno tra i tre protagonisti (Dane DeHaan?) potrebbe avere un futuro.
Si tratta della solita finta ripresa amatoriale che viene trasformato in finto film a basso costo per documentare una accadimento imprevisto ed incredibile, una storia di supereroi anomali che nasconde un cuore di critica sociale ad una società ancora molto violenta. Nulla è più incredibile di ciò che non è vero, e qui è tutto finto. Anche il basso costo della produzione è molto relativo, con quei soldi i registi nostrani ci girano una mezza dozzina di progetti "importanti", anche se effettivamente per il mercato americano una decina di milioni sono poca roba.
Da notare che il bottino è stato impiegato in larga parte per gli effetti speciali, le economie sono state fatte nel cast (di sconosciuti, anche se non incapaci) e nelle location. Solo poche le scene girate a Seattle, per il resto si è fatto affidamento sul solito Canada e, questa mi ha sorpreso, il Sudafrica. Curioso pensare che facendo scorrazzare il cast per il mondo la produzione abbia risparmiato soldi.
Nessun commento:
Posta un commento