Visto seguendo il consiglio di Sailor Fede. La storia è ambientata ai nostri giorni in Giappone, e inizia molto prosaicamente con una famigliola in viaggio in macchina verso la loro nuova casa, ma ha immediatamente un brusco cambiamento di scenario, così brusco che ricorda il salto di Alice nella tana del coniglio. Ma mi pare di vedere anche una citazione delle avventure di Pinocchio, che direi esplicita quando i genitori si dimostrano incapaci di resistere alle tentazioni della strada breve e subiscono una mutazione che però non è asinina ma suina. Sarà un riferimento ad Ulisse?
Purtroppo mi sfuggono completamente quelli alle mitologie orientali, e immagino che ci sarebbe da scriverci sopra un libro, tanto sono ricchi gli avvenimenti narrati.
La ragazzina protagonista arriva in un mondo abitato da spiriti che non vedono di buon occhio gli umani, per sua fortuna incontra un ragazzino che la prende istintivamente a ben volere, la salva dalla sparizione facendole mangiare una bacca (come in Alice, spesso mangiare o non mangiare al momento giusto è una azione chiave) e le spiega che sono in una spa per spiriti (!) e l'unica possibilità che ha per salvarsi è quella di farsi dare un lavoro. Va dunque da uno strano personaggio tra uomo e ragno, che sembra terribile, e che pare non voglia dare nessuna possibilità alla poveretta ma che invece, sorprendentemente, la aiuta a passare oltre. E così via per tutto il tempo del film. Ogni avventura ne genera un'altra, ogni incontro, anche quello che sembra più negativo, nasconde al suo interno qualcosa di positivo. Non ci sono personaggi in bianco e nero, al contrario, hanno normalmente una complessa personalità.
È molto diverso da Kiki consegne a domicilio, ma è anche molto simile. Anche qui una ragazzina si stacca dai suoi genitori, ha una avventura che la farà crescere, ma dovrà imparare ad adattarsi pur restando sé stessa. Il tocco dello studio Ghibli, e di Hayao Miyazaki, è decisamente riconoscibile, e anche l'uso della grafica computerizzata è molto personale.
Leggevo in giro che il regista non rende mai positivi o negativi i personaggi, e che ci sono sempre delle ragazze protagoniste, o comunque tra i personaggi. Appena lo danno in tv...
RispondiEliminaSì, per il poco che ho visto, è così. Non ci sono personaggi banalmente "buoni" o "cattivi", ma hanno caratteri molto complessi.
EliminaSenza nemmeno esserci messi d'accordo, tra blogger cinematografici stiamo puntando tutti contemporaneamente sullo Studio Ghibli! ^_^
RispondiEliminaLa città incantata, dopo Il mio vicino Totoro, è sicuramente il mio preferito, adattissimo sia per bambini che per adulti, animato benissimo e poetico da morire!!
A Totoro arrivo tra breve. Nel mio caso, la serie è cominciata grazie al fatto che Il castello nel cielo è arrivato nelle sale. Merito della Lucky Red, dunque.
EliminaSono d'accordo che La città incantata sia adatto un po' per tutte le età, ma direi a partire dai 7/8 anni, per la complessità della trama.
Ci si poteva tranquillamente organizzare...BlaBla può pure immaginare come, e Fede poteva essere della partita. Se andate nel mio blog, nella sidebar c'è un link con le mie prossime visioni.
EliminaNon conto come blogger cinematografica ma ho fatto anche io un paio di recensioni su Miyazaki, riproponendomi di finirne, prima o poi, la serie (anche se per ora sono solo due) ^^
EliminaLa città incantata è stato forse il mio primo film Ghibli e mi aveva colpita per molti aspetti, a cominciare dalla complessità e dalla ricchezza delle immagini ^^
Cribbio, Gegio, hai quel sei o settecento film in lista di attesa?
EliminaPare di si, ma come tu consigli non devo cancellare niente, guardare tutto. Sempre se non sono preso dalla disperazione.
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