Billy Elliot

Un minatore inglese (Gary Lewis) è nel punto più basso della sua vita. La moglie è morta da poco, lasciandolo con due figli e una suocera tendente al rimbambimento. Anche il lavoro non aiuta, siamo nel bel mezzo del tremendo braccio di ferro tra la sua categoria e la Thatcher. Cosa può accadere di peggio?

Ad esempio potrebbe scoprire che il figlio minore (Jamie Bell), un ragazzino di undici anni è gay. E si sbaglierebbe, visto che più altro è disinteressato al sesso, ma è più attratto dalla danza che dal pugilato. Ma questo, nel suo ambiente, non è che sia considerato un buon segno.

Sia detto per inciso, a mio parere Billy sarebbe potuto diventare un ottimo pugile, visto che in realtà boxe e danza hanno molto in comune. Ma come spesso accade, nella vita il caso conta parecchio. Se Billy avesse incontrato un istruttore pugilistico più sgamato, invece di una istruttrice di danza classica (Julie Walters, più nota come la madre di tutti i Weasley nella saga di Harry Potter) dall'occhio attento, avrebbe avuto una vita diversa.

Seguono le immaginabili traversie e solo nella seconda parte avanzata del film il padre riuscirà a capire il figlio e, come vedremo nella scena finale, giusto per un secondo, persino ad apprezzare la danza classica.

In realtà la vicenda è narrata seguendo il punto di vista di Billy, ma in questa seconda visione mi è piaciuto seguire con maggior interesse l'avventura del padre che, a ben vedere, ha molto da raccontare. Più in ombra il fratello maggiore, che pure avrebbe anche lui qualcosa da dire.

Bella la colonna sonora, basata principalmente su pezzi dei T-Rex, con il bonus di London Calling dei Clash a commentare degnamente uno scontro tra polizia e scioperanti.

Mi sarebbe piaciuto piazzar qui la scena in cui Billy balla su Town called Malice dei Jam ma non si può. Però si può seguire il link e vedersela su you tube.

È il primo lungometraggio di Stephen Daldry, ottimo regista ma non particolarmente produttivo, visto che il recente Molto forte, incredibilmente vicino è solamente il suo quarto titolo. Gegio mi faceva notare come il tono leggero di questo primo lavoro si discosti dall'approccio dei successivi The hours e The reader. Innegabile. Però nell'ultimo Molto forte (...) viene recuperato sia la visuale "minorile" sia una levità da commedia, anche se lì è innestata su un racconto decisamente più drammatico. Starebbero bene in un double-bill.

11 commenti:

  1. Una filmografia molto essenziale e comunque interessante, quasi alla Malick, concessi, in questo caso, i tempi attuali e il probabile contratto con la major di turno. Non per niente gli dedicherò un ciclo.
    Ma sul serio hanno usato i Clash in modo così banale?

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    1. Sì, i Clash sono sullo scontro, ma non direi in modo banale. E' una delle poche scene in cui domina il fratello maggiore di Billy, e direi che la musica aiuta a dare leggerezza ad un momento che avrebbe potuto stonare con il resto della pellicola.

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    2. Nel senso della banalità o della drammaticità dell'azione?

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    3. Pare che l'ultima sessione di commenti lasciati in giro sia andata persa. Qui scrivevo che ci vorrebbe un voto universale sull'inserimento di canzoni del genere, quindi la prima opzione.

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  2. Se capita, rivedo volentieri "Billy Elliot", è uno di quei film che dà la carica e la forza di andare avanti con i propri sogni! E la colonna sonora rende ancor più bello questo film (T-Rex, Clash, Eagle Eye Cherry, ecc.)

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    1. Sono d'accordo, la colonna sonora si sposa molto bene, e Billy che non riesce a non ballare è qualcosa che resta nell'anima. Anzi, ora che mi ci fai pensare aggiungo la clip al post.

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  3. anche a me era piaciuto tanto e lo rivedo ogni volta con piacere. Di Daldry mi manca solo il quarto titolo, e devo dire che in effetti non sbaglia un colpo: non saprei dire se ho amato di più the Hours o The reader.

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    1. The hours a me è risultato ostico, non ci sono entrato in sintonia. Devo essermi perso qualcosa. Ne hai scritto da qualche parte?

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    2. non ancora... lo farò presto, perché no?
      l'ho visto tantissime volte prima di aprire il blog!

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    3. Bene, hai un lettore assicurato ;)

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