Titsiana (Tania Lacy) è una ragazzotta che lavora in un supermercato. Di evidente origine italiana, è presa in giro dalle colleghe per la sua diversità. Lei però ha un animo profondo, almeno se confrontato all'ambiente circostante, sta scrivendo un racconto (che sembra terribile) e ogni tanto ha dei flash in cui si vede trasportata in una realtà da sogno, resa con dei numeri da musical.
L'ennesima marachella delle sue colleghe arriva molto vicina al causare una tragedia. Questo spinge una di loro a rompere il fronte anti-Titsiana e a far comunella con lei, fino a spiegarle che c'è un semplice modo per limitare le differenze tra lei e le altre ragazze, che sono icasticamente rappresentate dal bel paio di baffi che le adornano le labbra.
Risolto questo problema, il brutto anatroccolo si trasforma in cigno e riceve persino le attenzioni di un collega da cui era attratta.
Sceneggiatura non particolarmente profonda, anche perché trattasi di un cortometraggio, regia divertente ma evidentemente immatura, entrambe firmate da Robert Luketic. Però bisogna tener conto che si tratta del suo primo lavoro, e che ai tempi era poco più che ventenne. E il risultato complessivo della produzione è superiore a quelle che erano le mie aspettative.
Il non anglofono si potrebbe chiedere che razza di nome sia quello della protagonista. Con tutta la buona volontà non è infatti pensabile che sia davvero un nome italiano. Infatti è un gioco di parole basato su due sinonimi birbantelli, tit e boob.
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