Animal crackers

Secondo lungometraggio dei fratelli Marx che, come il precedente (*), non è altro che una riproposizione sullo schermo dello spettacolo che stavano dando in un teatro sulla Broadway. Anche gran parte del cast era lo stesso, e lo si vede nella qualità della recitazione che ha una enfasi propria del vaudeville.

Da noi è noto anche con il titolo di Matti da legare! Il titolo originale è un misterioso riferimento ai cracker a forma di animale, tuttora usati per gli aperitivi, in particolare nella versione pesce. Forse un riferimento al protagonista, che dice di essere un cacciatore ma che probabilmente ha visto solo quegli animali da cocktail.

La storia è secondaria, avendo lo scopo principale di fare da veicolo per le pirotecniche battute dei Marx e per gli immancabili (**) numeri musicali. Una ricca vedova della buona società newyorkese, la signora Rittenhouse (Margaret Dumont), organizza una serata a cui parteciperà un famoso esploratore di ritorno dall'Africa, il capitano Jeffrey Spaulding (Groucho Marx), e in cui verrà presentato un famoso e prezioso dipinto francese diventato proprietà di un magnate locale, tal Roscoe Chandler (Louis Sorin).

Il capitano è accompagnato dal suo segretario (Zeppo Marx), e ad allietare l'evento arriva un musicista di presunta origine italiana, il signor Emanuel Ravelli (Chico Marx) accompagnato dal Professore (Harpo Marx). In più un paio di burloni, per motivi vari, vogliono sostituire il dipinto originale con una copia in loro possesso.

Il capitano e Chandler competono per le grazie, o per meglio dire i capitali, della vedova; il Professore porta scompiglio e insegue le donne con intenzioni non ben identificate; il signor Ravelli è alla ricerca di un metodo qualunque per mettere in tasca qualche soldo.

Il dipinto sparisce, arriva la polizia, il capitano si qualifica come un investigatore di Scotland Yard e comanda a bacchetta l'ispettore che dovrebbe indagare. Sembra che la colpa cada sul Professore, viene perdonato, ma si scopre che aveva occultato nella sua ampia palandrana un numero enorme di posate di argento. Sfugge nuovamente all'arresto irrorando tutti i presenti con una pozione soporifera e quindi, visto che tra i dormienti c'è anche la bella che ha seguito con maggior ostinazione per tutto il film, le si avvicina e, colpo di scena finale, si addormenta al suo fianco.

(*) The cocoanuts (1929), da noi noto come Noci di cocco - "nuts" è informale per matto.
(**) Siamo agli albori del cinema sonoro, per giustificare la spesa aggiuntiva della ripresa si faceva leva sul lato musicale della storia.

2 commenti:

  1. Lo vidi tanto tempo fa...
    Non ti nego che non ricordo motlo

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    1. Il fatto è che la trama è così secondaria che il rischio di dimenticarsi cosa sia successo è piuttosto sostanziale. Inoltre, molte battute sono giochi di parole, e dunque funzionano solo (o meglio) in inglese. E, anche se questa volta l'ho visto in originale, di una buona parte non ho capito il senso, mancandomi il contesto.
      Nonostante questo, molte gli sketch memorabili, come quello in cui Groucho detta una lettera a Zeppo che deve essere stata, direttamente o meno, all'origine di quella in Totò, Peppino e la malafemmina.

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