Cloverfield

Che noia. Godzilla arriva a New York, l'esercito evacua Manhattan e la rade al suolo.

Scritto e diretto da Drew Goddard e Matt Reeves, è in realtà opera di J.J. Abrams, che l'ha prodotto con gran dispendio di capitali, ma facendo finta che sia un film a basso costo. In pratica un finto Blair witch project.

La storia è vista dal punto di vista di alcuni ragazzetti benestanti, lui neolaureato è in partenza per il Giappone, lei è una amica con cui ha fatto sesso un mese prima dei fatti, hanno passato una giornata assieme a Coney Island e poi ... pare niente. Sappiamo tutto ciò perché la sera dell'arrivo del Mostro sull'isola, i giovinastri stanno facendo festa per salutare il partente, e a un amico (incapace) viene detto di girare con la cinepresa digitale per raccogliere i saluti. Disgraziatamente, invece di usare una cassetta nuova, riutilizzano quella del mese prima, così che noi ci vediamo un po' tutto, mischiato a dovere.

La prima parte è micidiale, la camera viene mossa senza alcuna compassione per lo spettatore, e la fase di costruzione dei personaggi è inutile. Poco ci viene detto, e non serve a nulla nel seguito della storia. Poi arriva Alien (è enorme, alla Godzilla, ma corredato da tanti piccoli esserini malevoli) e almeno c'è un po' di azione.

Occhio e croce, direi che il senso è quello di sfruttare commercialmente l'undici settembre, usando quell'emozione trasferita su un evento evidentemente falso, e dunque meno doloroso. Ma a che serve un prodotto del genere?

8 commenti:

  1. Anch'io non ho sopportato la telecamera mossa a muzzo, più che al cinema mi sembrava di stare su una nave in mezzo ad una tempesta. Altro dettaglio: io non avrei chiamato il film "Cloverfield" ma "Ommioddio", nella versione americana scommetto che sarà stato detto "Oh my god" almeno ogni dieci secondi!

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  2. L'ho visto in originale e ti confermo: hai vinto la scommessa ;)

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  3. A me invece non è dispiaciuto. Anche rivisto mi ha fatto sussultare sulla poltrona pur non essendo un'amante del genere..

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    1. Ciao Lisa, anche a me ha fatto sussultare, ma è stato più che altro un effetto montagne russe :D

      L'horror, come genere, mi interessa poco, e forse questo ha contribuito a non appassionarmi alla storia. Dal post nel tuo blog credo di capire che a te abbia colpito il modo di girare, che sia riuscito a farti avvicinare ai personaggi. A me invece ha dato solo fastidio, in quanto evidentemente finto (tanto per dirne una, ma che batterie usano? non si scaricano mai?). Avrei preferito una migliore costruzione dei caratteri, che sono praticamente solo accennati.

      A proposito, mi viene in mente adesso che forse l'ho visto dopo aver letto qualcosa su Monsters, a cui deve essere stato paragonato, ma che mi pare molto superiore.

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    2. Solitamente sono molto restia all'uso del mockumentary e della telecamerina a mano proprio perchè infastidita dai sobbalzi e disturbi che crea. Qui però, secondo me, è usata intelligentemente e riesce a creare empatia con i protagonisti per quanto non se ne conosca bene la storia... io ero con loro, ero quella telecamerina in qualche modo e per questo lo stile, logoro certo, riesce a funzionare lo stesso!

      Purtroppo sono tutt'altro che una fan dell'horror, Monsters mi manca ma non so se lo recupererò...

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    3. Ci deve essere qualcosa che mi manca. Non è che c'è qualcosa di esterno al film che io non considero ma che a te aggiunge senso? Tipo, tra gli attori io ho provato una certa empatia con la tipa che assomiglia vagamente a Zooey Deschanel (quella che viene morsicata da un mostriciattolo), appunto perché le ho associato l'immaginario tipico di un personaggio della Deschanel. Cosa che però finisce nel nulla.

      Non ho seguito nessuna delle produzioni televisive di Abrams. Che sia questo il punto?

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    4. Oddio... a me era interessata un sacco la campagna virale per promuovere il film, tra siti e profili creati ad hoc per i personaggi che aumentavano quindi l'attesa per l'uscita.. a far questo Abrams è un genietto! Poi non saprei, vederlo a casa da sola, al buio, forse è servito a terrorizzarmi e a lasciarmi più di una sensazione! E pure la storia d'amore non mi ha lasciato indifferente..

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    5. Ah, ecco cosa mi mancava.

      Dunque la produzione ha costruito attorno al film una scorza di materiale esterno che aggiunge significato alla pellicola.

      Il problema è che un tapino come il sottoscritto, che guardi Cloverfield come un film classico, non ha tutto questo contorno.

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