The help

Il materiale alla base del film è interessante, in quanto mostra, anche se in modo edulcorato, come fosse considerato "normale" il razzismo negli USA, almeno in uno Stato come il Mississippi, non molti anni fa.

Curioso che quella che dovrebbe essere la protagonista del film (Emma Stone), perda a poco a poco spazio, che le viene rubato da Viola Davis e Octavia Spencer, al punto che il finale è narrato dalla Davis, quando la Stone è già uscita di scena.

Regia poco memorabile (Tate Taylor), che sembra più da serie televisiva (ben fatta, eh) che da grande schermo. Sceneggiatura sbilanciata (anche questa di Taylor, basata sul romanzo di Kathryn Stockett) che parte con un flashback che non capisco che funzione narrativa abbia, e poi cerca di seguire troppe storie contemporaneamente. Meglio sarebbe stato dare una bella sfoltita, puntare su meno personaggi, e approfondirli.

Nonostante i suddetti difetti, il risultato è buono, grazie alla storia originale e al buon cast - praticamente tutto al femminile, gli uomini hanno solo particine di supporto.

La storia principale è quella delle governanti di colore che, pur essendo la figura di riferimento nella crescita dei bambini bianchi (nelle famiglie che se lo potevano permettere), venivano considerate quasi sub-umane. Inizialmente vista dal punto di vista di una bianca (la Stone), prende il sopravvento quello delle dirette interessate. Tra i numerosi filoni secondari, interessante quello della Jessica Chastain, considerata "white trash" e trattata come paria dalla buona società locale, e quello della Allison Janney, madre della Stone, inizialmente a suo agio in un ambiente razzista, ma che ha una dolorosa maturazione del personaggio che la porta a mettersi in discussione.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Io sono un pelino meno entusiasta, ma tutto sommato mi pare un buon film.

      Strana l'assenza degli uomini, l'unico che abbia qualcosa da dire è il predicatore nero - e non che parli molto. Strano anche che i neri vengano presentati più passivi di quello che in realtà siano realmente stati. Forse vale la pena di fare un double-bill con Malcolm X di Spike Lee.

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