La prima stagione di Torchwood finisce con un doppio episodio che, a ben vedere è quadruplo perché per aver il quadro complessivo andrebbero visti anche i due episodi precedenti.
Non sono restato pienamente soddisfatto di questa prima annata di questo spin-off whoviano. Forse gli sceneggiatori hanno avuto qualche problema nel carburare l'azione. Interessante notare come gli episodi migliori siano quelli caratterizzati da un punto di vista sghembo, dove il team di Torchwood appare in secondo piano rispetto ai protagonisti delle puntate. Quasi come se ci fosse una difficoltà nell'usare i personaggi principali nelle storie.
12) Captain Jack Harkness - Il capitano Jack Harkness
Il curioso titolo di questo episodio ha la sua spiegazione nel fatto che qui scopriamo che il Jack Harkness che conosciamo noi (John Barrowman) non sta usando il suo vero nome.
Succede infatti che telefonate anonime segnalano a Torchwood che da una palazzina abbandonata giungono suoni come se si tenesse una festa con musiche anni quaranta. Il Capitano e Tosh (Naoko Mori) vanno per indagare e si trovano sbalzati al tempo della seconda guerra mondiale, Jack si trova perfettamente a suo agio, Tosh un po' meno, anche perché, essendo giapponese, è identificata come nemica. A quella festa partecipa pure il vero Jack (Matt Rippy), e scopriamo che il nostro Jack ne ha usurpato il nome contando sul fatto che quello vero morirà subito dopo quella serata. Conoscerlo di persona è dunque piuttosto imbarazzante, anche perché capita che il vero Jack, pur essendo fin a quel momento etero (anche se il suo comportamento con la fidanzata sembra eccessivamente freddo), scopre con travaglio di essere gay, e i due Jack Harkness hanno una breve ma intensa liason.
Il salto nel tempo è dovuto ad un misterioso personaggio, Bilis Manger (Murray Melvin), che sembra stia ordendo una complicata trappola verso il team Torchwood finalizzata a che venga utilizzata l'inesplicabile apparecchiatura custodita nella sede della squadra così che la fessura spazio-temporale venga aperta.
E in effetti, nonostante le perplessità di Ianto (Gareth David-Lloyd), Owen (Burn Gorman) la metterà in azione, permettendo il rientro di Hack e Tosh ai nostri giorni, ma non si sa bene con quali effetti collaterali.
13) End of days - La fine dei giorni
Una tragedia. Dalla fessura spazio-temporale ne passano di ogni, causando guai di tutti i tipi. Bilis Manger offre una soluzione, azionare nuovamente il macchinario, che Jack osteggia ma a che gli altri sembra geniale (anche perché Bilis ha modo di convincerli in questo senso). Owen, spinto anche dal risentimento per non essere (a suo parere) sufficientemente valorizzato passa alle vie di fatto, sparando più volte a Jack, uccidendolo (lui non sa ancora che è tutta fatica sprecata).
Scopriamo quindi che Bilis ha fatto tutto ciò per liberare Abaddon (!) un mostro gigantesco vagamente demoniaco che però a me, chissà perché, ha fatto pensare al nemico finale degli Acchiappafantasmi. Abaddon si ciba delle vite umane, che assorbe con la sua ombra, nulla sembra riuscire a fermarlo. Ma Jack torna in vita e si offre come all-you-can-eat al mostro. Che è famelico, ma non riesce ad ingozzarsi fino a questo punto.
Nel finale c'è una breve apparizione del(la) TARDIS, di cui in realtà sentiamo solo il suono, e Jack scompare. Ritroveremo Jack nell'episodio Utopia della serie principale, così che il Capitano potrà nuovamente duettare con il Dottore.
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