Sto arrivando alla fine della prima stagione di Torchwood. Ci sono stati alti e bassi, e finalmente sono arrivati anche due episodi che mi sono veramente piaciuti.
9) Random shoes - L'occhio alieno
Chi segue il Doctor Who, sa che ogni tanto ci sono episodi anomali in cui il protagonista della serie appare ben poco, e la storia segue il punto di vista di un personaggio esterno. Spesso episodi di questo tipo sono molto interessanti, anche grazie alla prospettiva sghemba che ci permettono di seguire, a volte il risultato è memorabile, come nel caso di Blink - Colpo d'occhio dove si introducono i funesti Angeli piangenti.
Il narratore e protagonista di questa puntata è Eugene (Paul Chequer) un ragazzotto che da bimbo era affascinato dalla matematica, finché un brutto giorno andò in panico ad una di quelle terribili manifestazioni per piccoli geni, non riuscendo a vincerla. Il suo babbo, che aveva in lui speranze spropositate, se ne ebbe molto a male. Una specie di ultima goccia in un qualche suo problema che non viene indagato, ma che lo spinse ad abbandonare la famiglia. Ad Eugene restò solo un occhio di presunta origine aliena, gentile omaggio di un suo insegnante che voleva in questo modo distrarlo dai suoi problemi, il senso di colpa per la fuga paterna, e la speranza di un ritorno (non sa nemmeno lui se dell'alieno che aveva perso l'occhio o del padre).
Gli anni passano e la vita di Eugene si trasforma in una lunga attesa in qualcosa che non succede. Si appassiona di scienza e casi bizzarri, e cerca di contattare Torchwood, e in particolare Gwen (Eve Myles), ma la sua incapacità a relazionarsi non lo aiuta. A scatenare i fatti narrati è la dichiarazione di una collega, che dice che vorrebbe andare in Australia ma non ha i soldi per permetterselo. Il buon Eugene rivede in lei la sua vita, e teme che anche lei spenda anni in una inutile attesa, dunque decide di vendere l'occhio su eBay per pagarle il viaggio.
Quello che segue è piuttosto triste, però darà modo ad Eugene, a un suo amico, a suo padre, e pure a Gwen di capire un po' meglio qualcosa ognuno di se stesso.
La colonna sonora include una scheggia di Starman di David Bowie, Hope there's someone di Antony and the Johnsons, e anche Danny boy, cantata da Gareth Potter (in quanto interprete del padre di Eugene).
10) Out of time - Fuori dal tempo
La traduzione italiana del titolo punta sul senso più immediato di quello che succede in questo episodio. Misteriosamente un aereo partito negli anni cinquanta arriva a Cardiff ai giorni nostri (o meglio, nel 2006). Pilota e due viaggiatori si trovano dunque fuori dal loro tempo, e il team di Torchwood ha il compito di permettere loro di adattarsi alla bizzarra situazione. Ma la locuzione inglese viene usata più comunemente per dire che il tempo a disposizione sta per scadere, ed è di questo che (forse) si renderanno conto alcuni dei personaggi principali di questa storia.
Un passeggero, John (Mark Lewis Jones), ha già un buon numero di anni sulle spalle, piuttosto tradizionalista, si trova decisamente fuori luogo nella Gran Bretagna contemporanea. A completare il suo scoraggiamento arriva la scoperta che il figlio, unico superstite della sua famiglia, è ormai più vecchio di lui, e duramente colpito dall'Alzheimer. Jack Harkness (John Barrowman) cerca di stargli vicino, e nel far questo gli racconta che anche lui si sente un reietto, rivelandoci che arriva dal futuro (credo che mai il Capitano lo avesse detto prima) e anche lui ha una grandissima difficoltà a vivere in questo modo.
La pilota, Diane (Louise Delamere), ha un carattere molto deciso, e non si fa certo abbattere da certe piccolezze. Il suo problema è che la sua licenza di volo è scaduta, ed è dunque a terra, cosa che mal tollera. A consolarla ci pensa Owen (Burn Gorman), che ne approfitta per aggiungerla alla sua collezione di amiche di letto. O almeno questo è quello che pensa lui, perché Diane non è certo tipa da sedurre e abbandonare. Sarà piuttosto lei a trovare questa avventura troppo poco speziata per il suo carattere, e a trovar di meglio.
La seconda passeggera, Emma (Olivia Hallinan) è giovane e molto inesperta, Gwen (Eve Myles) la prende in simpatia e cerca di aiutarla, finendo per assumere il ruolo della di lei madre. Il che non è un male, perché forse questa esperienza la aiuterà a ragionare sulla sua vita e a maturare.
Molto interessante questo episodio anche dal punto musicale, che presenta all'inizio una parte della sonata al chiaro di luna di Beethoven e nel finale un altro brano struggente, composizione di Murray Gold, compositore ufficiale di Doctor Who e di buona parte della musica originale dei vari spin-off.
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