Torchwood: I figli della Terra

Quando c'è una buona idea, non ci sono ostacoli che tengano. Anzi, gli ostacoli diventano aiuti insperati che spingono a migliorare ancor di più il prodotto. Vedasi il caso della terza stagione di Torchwood. La BBC si era trovata in ristrettezze economiche, e a farne le spese è stata, fra gli altri, anche la produzione di questa serie. Il buon Russell T. Davies si trovò a dover fare i conti con un budget limitato che lo constringeva a dimezzare il numero di puntate. Decise quindi di puntare tutto su un unica storia da distribuire su cinque puntata da un'ora, ognuna rappresentativa di una delle cinque giornate consecutive che vengono raccontate.

Primo giorno

Un misterioso flashback ci mostra alcuni bambini che negli anni sessanta vengono portati in autobus nel mezzo del nulla. Vengono mandati verso una luce accecante, e spariscono nel nulla. Tutti, meno uno. Che scappa.

Ai nostri giorni, Torchwood è alle prese con i soliti problemi. Il Capitano Jack Harkness (John Barrowman) e Ianto (Gareth David-Lloyd) incrociano il loro percorso con un medico che, in seguito alle tragedie del finale di stagione 2, potrebbe essere un nuovo elemento del team. Gwen (Eve Myles) si incarica da sola di parlarci assieme per valutare la candidatura quando un fatto inquietante avviene, che sembra coinvolgere tutti i bambini del mondo. E un adulto, che scopriremo essere proprio il bimbo che era scappato nel prologo.

In seguito alla crisi planetaria risultante, la burocrazia inglese reagisce in modo che sembra assurdo. Un oscuro burocrate, John Frobisher (Peter Capaldi, che già era stato un antico romano l'anno prima per il Doctor Who, e che presto sarà il Dodicesimo Dottore), consulta niente meno che il primo ministro perché si rende conto che l'episodio è originato da un alieno (noto come 456, dalla frequenza che usa per comunicare) con cui hanno avuto a che fare in passato, facendo qualcosa che sarebbe meglio restasse segreto.

Il politico evita di dire alcunché, ma fa in modo che Frobisher prenda una decisione draconiana, eliminare alcune persone, tra cui Jack Harkness. Essendo noto che il Capitano è una pellaccia, si pensa di farlo esplodere con tutto l'Istituto Torchwood.

Secondo giorno

Gwen, che ha appena scoperto di essere incinta, e Ianto si salvano dal botto. Capiscono che non si possono fidare di nessuno, e riescono fortunosamente a scappare. Gwen cerca di scoprire di più della trama, e punta verso Londra, da dove è evidentemente venuto l'ordine di eliminare Jack. Ianto conta invece sulle improbabili capacità di ripresa del Capitano e segue la pista che lo porta ai suoi resti.
Entrambe le strade portano a Jack, che viene "rubato" e torna in attività.

Terzo giorno

Ianto, prima di passare a Torchwood 3, lavorava per il Torchwood 1 di Londra. Ha quindi ancora qualche aggancio, e porta il team in un hangar abbandonato di proprietà dell'istituto, e quindi relativamente sicuro. Il terzetto riesce a guadagnare un alleato interno al governo inglese, Lois Habiba (Cush Jumbo), una segretaria neoassunta di Frobisher, che fa da talpa fornendo loro informazioni di prima mano.
L'episodio finisce con la drammatica rivelazione che il Capitano è stato colui che ha materialmente portato i bambini verso 456 quarant'anni prima (già perché questo è quello che era successo).

Quarto giorno

Jack spiega quello che sa, e scopriamo che 456 vuole bimbi umani per scopi suoi. La prima volta si è "accontentato" di una dozzina, ma questa volta ne vuole il 10% dell'intera popolazione. Dopo rapida consultazione, i governi del mondo decidono di cedere. Resta solo Torchwood ad opporsi. Jack e Ianto, sfruttando l'effetto sorpresa e l'appoggio interno di Lois, tentano una azione di forza, che si conclude catastroficamente.

Quinto giorno

Tutto sembra perso. L'unico che sembra riuscire ad uscirne bene è il primo ministro inglese, che sembra avere un piano per scaricare su un qualche capro espiatorio ogni possibile guaio. Lo stesso Frobisher scopre che ha finito la sua funzione, e gli resta solo il ruolo dell'agnello sacrificale. C'è però una possibile via di uscita, con Jack che dovrà compiere un ennesimo terribile sacrificio per salvare la partita.

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