Il titolo originale, To the last man, arriva direttamente da un tristemente noto ordine di Douglas Haig, che era in pratica l'omologo di Luigi Cadorna per gli inglesi che combattevano in Francia nella prima guerra mondiale. "Every position must be held to the last man: there must be no retirement. With our backs to the wall and believing in the justice of our cause each one of us must fight on to the end."
La ritirata non poteva essere nemmeno presa in considerazione, ogni posizione doveva essere tenuta fino alla morte dell'ultimo soldato.
Figlia di un teoria militare ottocentesca, non teneva conto di quanto le tecnologie belliche fossero cambiate nel frattempo, e praticamente condannava ad una morte insensata un numero spropositato di uomini. Vedasi un paio di film, Orizzonti di gloria di Kubrick e Uomini contro di Rosi, per maggiori dettagli sull'immane livello di idiozia dimostrato dai vertici militari in quel massacro.
La sceneggiatura di Helen Raynor, che a tutt'oggi ha scritto un totale di sei episodi tra Doctor Who e Torchwood, racconta la storia di un soldato, Tommy (Anthony Lewis), che si trova suo malgrado a dover salvare l'intero mondo.
Nel 1918, Tommy è in un ospedale di Cardiff, ivi ricoverato per riprendersi dagli effetti di un trauma da bombardamento. Ai tempi non era ben chiaro come mai un soldato, per quanto coraggioso, se si trovava per sufficiente tempo sotto una pioggia di bombe, diventasse improvvisamente incapace di pensare ad altro se non allo scappare il più lontano possibile. La reazione veniva bollata come codardia, reato punibile in tempo di guerra con la fucilazione.
Una bizzarra distorsione temporale fa sì che Tommy si trovi in una situazione assurda. Fortuna (?) che Torchwood era già attiva ai tempi, e così vediamo il team del tempo, prendersi cura di Tommy, che scopriamo poi essere stato ibernato (!) in attesa del momento giusto di farlo tornare in azione.
Ci viene detto così che Tommy viene "scongelato" un giorno ogni anno, sottoposto a controlli e poi nuovamente "surgelato". Capita però che Tosh (Naoko Mori), a tutti gli effetti coprotagonista di questo episodio, mentre al resto del team resta solo da far da supporto a lei e Tommy, si innamora del soldatino, con il quale ha una breve (ma lunga, visto che hanno solo ventiquattrore all'anno a disposizione) e straziante storia. Altro paradosso è che Tommy è contemporaneamente più giovane ed estremamente più vecchio di lei.
La complicata situazione viene risolta grazie ad un misterioso macchinario torchwoodiano che permette di "saldare" lo scollamento spazio-temporale, ma soprattutto grazie al sacrificio di Tommy che però resterà ignoto a tutti, se non a Torchwood.
Da notare anche che un paio di battute di Owen (Burn Gorman) mostrano come la tragedia che gli sia capitata nel finale di prima stagione, gli abbia portato in dono una maturazione che gli permette (finalmente!) di provare simpatia e compassione per Tosh.
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