Io... e l'amore

Avrebbe dovuto essere il primo film sonoro di Buster Keaton, ma a quei tempi alla Metro Goldwyn Mayer non erano così convinti di questa nuova tecnologia, i macchinari erano limitati e usati con circospezione. Si scelse così di puntare su Lionel Barrymore e sul suo Alias Jimmy Valentine, film andato perduto, che, fra l'altro, venne solo parzialmente sonorizzato, e poi su The Broadway melody, un musical che sembrava per sua stessa natura un più ovvio candidato.

Keaton era abituato a fare i film come gli venivano in mente, senza stare badare troppo a dettagli economici, e questo stop produttivo non gli piacque per niente. D'altra parte aveva firmato un contratto capestro per la MGM, causa alcuni precedenti film che non erano stati graditi dal pubblico, e non ci fu altro da fare che riscrivere la sceneggiatura per adattarla alla struttura dei film muti.

Comunque non credo sia solo questo il problema del film, che semplicemente non fa ridere. Anche se ho trovato sul sito del New York Times una recensione d'epoca decisamente favorevole, in cui si sostiene che il pubblico rideva a più non posso. Visto che si trovano critiche negative su quelli che in seguito sono diventati i classici keatoniani, si può forse dedurre che il senso dell'umorismo di Buster Keaton era in anticipo di alcuni decenni sui tempi.

Si narra di Elmer (Keaton), innamorato di Trilby (Dorothy Sebastian), attrice teatrale di successo, ma troppo timido anche solo per rivolgerle la parola. Grazie al suo lavoro, possiede una piccola lavanderia, ha accesso a uno strepitoso guardaroba che usa per riuscire ad accedere agli eventi a cui partecipa la sua bella, e per fare un figurone quando la va a vedere a teatro.

Trilby lo nota ma non è interessata all'articolo, in quanto innamorata di Lionel, suo collega, che però civetta allegramente con altre donnine, e in particolare con Ethyl (Leila Hyams). Per cui Trilby usa Elmer come mezzo per far ingelosire Lionel, ma senza alcun risultato apprezzabile.

Una sera Elmer riesce a sostituire un figurante e avvicinarsi così a Trilby sul palco senza essere riconosciuto, grazie al pesante makeup richiesto dalla parte ma, a parte generare una serie di catastrofi che trasformano il pezzo teatrale da una melassa sentimentale in stile Tosca incrociato con Via col vento in una commedia con inserti slapstick, non ne cava niente. Succede però che Ethyl confida a Trilby che Lionel è sul punto di annunciare il loro fidanzamento, al che Trilby decide di bruciarli sul tempo, e sposarsi col primo fesso che passa, che per l'appunto è Elmer. Da cui il titolo originale del film, Spite marriage.

Matrimonio che non serve a nulla, Lionel continua a non ingelosirsi, Trilby continua a trattare con distacco Elmer, tutti sono infelici e scontenti. In questo frangente Keaton ha inserito un numero da vaudeville che alla produzione non piaceva per niente, che però si è rivelata essere la parte del film che ha più fatto successo. Trilby s'è scolata una bottiglia di champagne, Elmer l'ha portata in camera e la vorrebbe mettere a letto, ma Trilby cade da tutte le parti e lui deve ricorrere a mezzi non convenzionali per raggiungere l'obiettivo.

Tornata sobria, Trilby lascia al suo manager il compito di scaricare il marito, mentre lei parte in crociera con Lionel, che evidentemente ha scaricato Ethyl. Una serie di disavventure portano Elmer sulla stessa nave, in qualità di mozzo, e si finirà in una situazione simile a quella di The Navigator.

2 commenti:

  1. A me piace da matti. Non lo definisco un capolavoro perché se lo facessi cosa dovrei dire di THE GENERAL?

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    1. A me non ha entusiasmato, però un film qualunque di Buster Keaton vale sempre la pena di essere visto.

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