Yes man

La storia, a ben vedere, non è poi male. Avrebbe dovuto però essere sviluppata meglio di quello che hanno fatto gli sceneggiatori e il regista (Peyton Reed). Invece mi sembra che abbiano preferito appiattirsi su una riedizione di Bugiardo bugiardo, un buon successo commerciale di dieci anni prima di Jim Carrey.

Si narra di Carl (Carrey, per l'appunto), depresso da anni in seguito al fallimento del suo matrimonio. Anche il suo migliore amico, Peter (Bradley Cooper), fa una gran fatica a non abbandonarlo a se stesso. Per sua dubbia fortuna, finisce per partecipare ad uno di quei corsi motivazionali molto americani, in cui una specie di santone propone ricette miracolose per migliorare la propria vita. Nel caso specifico Terrence Bundley (Terence Stamp) propone una ricetta semplicissima, dire di sì a tutto. Carl decide di provare, anzi pensa di avere una specie di maledizione che gli impedirà ora in avanti di dire di no anche alle domande più strampalate.

Curiosamente questo, invece di portarlo alla rapida rovina, lo porta a risultati positivi, anche se a volte seguendo percorsi complicati. In particolare conosce Allison (Zooey Deschanel), una affascinante fanciulla che canta e suona in un gruppo folle, dall'inquietante nome di Munchausen by proxy (*), e insegna l'attività combinata di jogging e fotografia.

Quando alla fine i nodi vengono al pettine, Carl scoprirà che c'è un sì che non riesce proprio a dire, e sarà proprio quel mancato sì a salvarlo.

Tra i personaggi secondari c'è anche Fionnula Flanagan, sprecatissima nel deprimente ruolo della anziana dipendente da sesso, e una Ducati Hypermotard, anch'essa utilizzata malamente.

(*) Mi hanno fatto pensare ai Soronprfbs di Frank

2 commenti:

  1. All'epoca apprezzai l'idea del film, ma nel finale mi deluse..

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    1. Il finale è da manuale, trattandosi di una romcom mainstream, per quanto la componente "com" sia preponderante. Se il film non fosse finito così ci sarebbe stata una insurrezione del pubblico in sala. A me hanno dato più fastidio gli accenni di comicità greve, e il mancato approfondimento in direzioni che avrebbero potuto rivelarsi interessanti. Vedi ad esempio il gruppo musicale di lei, o la setta motivazionale in cui cade lui.

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