Chi non rimanesse soddisfatto di questa versione cinematografica del romanzo di Robert Ludlum, potrebbe vedere la precedente versione televisiva. A seconda dei gusti finirà o per apprezzare l'intepretazione di Richard Chamberlain o per rivalutare Matt Damon.
Una buona produzione industriale, buon senso del ritmo, buona sceneggiatura, che modifica il testo originale per adattarlo ai tempi moderni e per togliere elementi secondari che avrebbero solo appesantito l'azione. Regia abbastanza anonima (Doug Liman - anche alla produzione, dove ha dato il suo meglio) ma capace di gestire bene il materiale affidatogli.
Ottimo il cast che include, oltre a Damon/Jason Bourne, Franka Potente; Chris Cooper - efficace nei panni cattivo che finisce male (nello stesso anno era in Interstate 60); Clive Owen (appena reduce da Gosford Park) - un pari di Bourne che cerca di bloccarlo; Brian Cox, ottimo caratterista in un ruolo che gli si confà, è il capo-struttura che decide chi vive e chi muore. C'è pure spazio per il nostro Orso Maria Guerrini nei panni del marinaio che ricuce Bourne all'inizio del film.
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