Ennesimo film basato su una storia "vera" che viene aggiustata alle esigenze delle sceneggiatura. In questo caso si tratta della vicenda dell'agente FBI che ha causato il maggior danno agli USA a vantaggio dell'URSS (finché è esistita, poi della Russia) che, dopo una ventina d'anni è stato scoperto.
La vicenda è tutta centrata sul suo ultimo periodo di libertà, mentre i suoi colleghi gli stanno costruendo attorno il trappolone che finirà per mandarlo all'ergastolo. Poca (quasi nulla) l'azione, tutto si gioca sul confronto tra le personalità dell'anziano agente (Chris Cooper, perfettamente in parte, grazie alla grande esperienza in ruoli simili vedi anche The Kingdom, Syriana, i due Bourne, ...) e del novellino (Ryan Phillippe) che gli vien messo al fianco per cercare di carpire qualche dettaglio che possa servire ad incriminarlo.
Diretto (e co-scritto) da Billy Ray con un budget relativamente basso, ha ottenuto un certo riscontro negli USA, probabilmente per la risonanza che il fatto raeale ha avuto, meno nel resto del mondo. Ho avuto come l'impressione che la parte del novellino sia stata scritta pensando a Matt Damon, e per l'agente FBI che conduce l'indagine Julianne Moore (invece della pur valida Laura Linney) ma che il budget limitato abbia condotto a più miti consigli.
Completamente fuori parte l'incolpevole Caroline Dhavernas nel ruolo della moglie tedesca del giovin agente. Avranno pensato che essendo canadese di madrelingua francese poteva passare come europea al pubblico americano.
Oltre al confronto tra "maestro" e "allievo", il tema "giallo" sarebbe quello di capire cosa ha portato un agente americano, fervente cattolico, a tradire la sua adorata patria per dei nemici che, per di più, erano pure atei. Si crea una gran aspettativa, l'agente che l'arresta (Dennis Haysbert) glielo chiede anche esplicitamente ma non c'è una vera risposta. I soldi? Nah. Il disgusto per non essere riconosciuto per quanto vale? Sembra poco. Il voler mostrare come il sistema di intelligence americano non funzioni? Sembra ridicolo.
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