Molto (ma molto) meglio il romanzo omonimo di Richard Matheson che, pur risalendo agli anni cinquanta, è decisamente più moderno di questa versione cinematografica.
Si sono spesi dei gran soldi e si vedono tutti, ed è decisamente divertente vedere New York, the city that never sleeps, spopolata e invasa da erbacce, gazzelle e leoni - però dieci minuti può bastare, cento risulta eccessivo. Bravo Will Smith ma lasciato, come dire, un po' troppo da solo. Gli zombi sembrano Gollum del Signore degli anelli.
Regia senza infamia e senza lode di Francis Lawrence (noto per i suoi videoclip per JLo, Green Day, etc).
Avrebbe potuto comunque avere un senso con questa versione del finale, che è stata però bocciata:
Almeno qui il protagonista capisce di aver sbagliato tutto, chiede scusa, e trova un modo per cercare di rabbrecciare ai gran danni che ha combinato. Nel finale scelto, invece, preferisce far l'eroe e farsi esplodere. Morale: per molti è più facile farsi saltare per aria che ammettere di aver fatto un errore.
Credo che la sceneggiatura originale prevedesse il finale scartato, che infatti raccoglie indizi sparsi nel film che altrimenti non portano a niente (o a poco).
E' un peccato che la storia sia stata svuotata del senso originale - il protagonista lì si accorgeva di essere lui in errore e, seppure ormai troppo tardi, accettava la sua sorte. Con il finale scelto diventa la solita storia in cui i "diversi" sono i cattivi, e l'unica cosa che si può fare è ammazzarne il più possibile. Meglio, allora, vedersi 28 giorni dopo, diretto da Danny Boyle, che finisce per essere curiosamente simile.
Deludente il DVD nell'edizione di Panorama che come extra prevede dei fumetti animati (che non mi hanno convinto) e non il finale alternativo mostrato sopra.
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