Tipico film di produzione, in questo caso del giro di Luc Besson. La regia è accreditata a Corey Yuen, ma quella "artistica" (qualunque cosa questo voglia dire) a Louis Leterrier che poi avrebbe diretto Danny The Dog con risultati che mi sembrano migliori. Per rendere la sceneggiatura più appetibile al pubblico americano, Besson si è appoggiato al solito Robert Kamen.
Non riesco a spiegarmi il successo che ha ottenuto, se non forse con il fatto che è stato coprodotto da una major americana, la 20th Century Fox, che avrà fatto valere il suo peso nella distribuzione.
La storia è tipica per Besson. Il protagonista (qui Jason Statham, che ha iniziato la sua carriera con Guy Ritchy con Lock, stock and two smoking barrels e poi in Snatch) s'è tirato in disparte a far un lavoretto decisamente sotto le sue possibilità, una giovin e piacente donna (Qi Shu) lo "costringe" a rientrare in azione.
Piacevole l'ambientazione, la Costa Azzurra, simpatico e realistico l'inglese incomprensibile dell'ispettore francese (François Berléand), insopportabile il "cattivo" (Matt Schulze).
Nessun commento:
Posta un commento