Interstate 60

Toni da commedia scanzonata, quasi da teen flick, per una storia di formazione che vira al filosofico stile Monty Python - anche se qui non si scappa dall'happy ending.

Un ragazzetto deve decidere che fare della sua vita: seguire la comoda via che gli segna un padre molto invadente, o le sue ambizioni e interessi, che vanno in una direzione completamente opposta. Alcune bizzarre circostanze e un provvidenziale trauma cranico lo aiutano a scegliere.

Molteplici gli aspetti interessanti di questa pellicola. In primo luogo il soggetto e la regia sono di Bob Gale, sodale di Robert Zemeckis, e si percepisce l'aria di famiglia.

La storia, poi, inizia a Saint Louis, si dipana in una serie di episodi sull'orlo dell'assurdo sull'inesistente strada del titolo, fino a raggiungere un'altrettanto inesistente Danver e quindi tornare alla conclusione in Saint Louis.

Divertente poi la carrellata di attori che ci troviamo sotto gli occhi in ruoli minori. Abbiamo infatti un protagonista, James Marsden (in ragazzetto di cui sopra - più noto credo come Ciclope in X-Man - fra l'altro un fumetto di questa serie appare "causalmente" in una inquadratura) e una serie di svariati personaggi bislacchi. Gary Oldman è un bizzarro ometto che ha la capacità di esaudire un unico desiderio per ogni persona che lo incontri, spesso con risultati catastrofici per il beneficiario, come scopre Michael J.Fox in una apparizione lampo. Christopher Lloyd (proprio il Dr.Emmett Brown di Back to the future) è il cugino di Oldman. Chris Cooper (Breach, Syriana, American Beauty ...) è un tizio che odia la menzogna, pronto a farsi esplodere se viene contrariato. Kurt Russel è un poliziotto piuttosto spregevole e Amy Smart colei che esprime il desiderio di incontrare Marsden.

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