Steven Soderbergh alla regia in modalità blockbuster. La storia è un remake molto alla lontana dell'omonimo film anni sessanta (in italiano Colpo grosso, che vent'anni dopo passò ad essere associato ad un altro tipo di spettacolo) che aveva lo scopo di offrire uno spazio a Frank Sinatra e al rat pack. Viene cambiata radicalmente ma ne viene mantenuto lo spirito, ovvero la passerella per un gruppo di attori che recitano volentieri assieme.
Vicenda scontatissima, dunque. Ocean è un simpatico delinquente (George Clooney nel ruolo che era di Sinatra) che per un clamoroso errore giudiziario esce sulla parola di prigione. Parola che viene rotta immediatamente per correre a trovare il suo compare (Brad Pitt) a cui spiega il suo piano: derubare il caveau comune di tre casinò di Las Vegas, un colpo dal valore stimato circa pari a quello che sarà l'incasso del film - molto alto invero.
Il piano è praticamente impossibile, come spiega loro un sodale (Elliott Gould) che aveva gestito casinò lui stesso prima di essere fatto fuori da un pesce più grosso. Ma come gli spiegano che intendono colpire il Bellagio, accetta di entrare nel lavoro. Motivo? Il proprietario del Bellagio è proprio quel tipaccio (Andy Garcia) che l'ha fatto fuori.
Si reclutano gli altri elementi della banda, ognuno con la sua specifica abilità - ad esempio c'è un giovane manolesta (Matt Damon), un esperto di esplosivi, uno di sistemi di sicurezza eccetera.
Il piano entra in azione, la banda si installa sul luogo del colpo e iniziano i sopralluoghi - e qui si scopre che la rapina non è l'obiettivo principale di Ocean, infatti la sua ex moglie (Julia Roberts) ora bazzica con il boss del casinò. Colpo di scena, dunque. Non si tratta di un film di delinquenza ma una commedia rosa, dove il protagonista cerca di riconquistare la sua donna. Ci riuscirà? La risposta è facile, ma la domanda è sbagliata. La domanda corretta è: come farà? Del resto è la stessa per la rapina. O meglio, per il punto delicato della stessa, come scappare con i soldi senza farsi pizzicare.
Ma in realtà, come detto all'inizio, anche quella domanda è poco pertinente. Il vero interesse nel film sta nel vedere tale compagnia in azione sotto la direzione di Soderbergh. Bella la colonna sonora che ricorda le atmosfere da night club anni sessanta - citazione dell'originale.
Quanto amo questi film di Soderbergh. Questo addirittura lo so a memoria, e ogni volta che lo propongono in tv mi imbambolo.
RispondiEliminaSimpatico, anche se il bel gioco non andava tirato per tre episodi - a mio avviso.
RispondiEliminaDi questa sceneggiatura non ho gradito il finale. Il protagonista si trova di fronte a una scelta, la moglie o la botte (o meglio, il bottino), ma riesce ad evitare di farla. Poco maturo.
No, il terzo non doveva essere fatto, sono d'accordo.
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