Wimbledon

Commedia romantica in ambiente tennistico inglese, che ha la sua unità temporale nelle settimane in cui, per l'appunto si svolge il ben noto torneo. Lo svolgimento è molto prevedibile, ma è girato con garbo (Richard Loncraine) sulla base di una sceneggiatura di Adam Brooks non stravolgente ma piacevole. Non sono un fan del tennis, eppure i tempi del gioco hanno una grossa parte nel mostrarci il cambiamento del protagonista, e scorrono bene nella sviluppo della vicenda.

Un tennista un tempo noto, ma ormai a fine carriera (Paul Bettany, decisamente in ruolo) affronta senza grosse aspettative la sua ultima partecipazione a Wimbledon, ben deciso a ritirarsi comunque vada a finire. Però una giovane tennista americana (Kirsten Dunst, poco più di un ruolo di supporto) praticamente combina per divertirsi un po' con lui, di nascosto dal padre-manager (Sam Neill). Non è chiarissimo il punto, ma pare proprio che la giovincella sia solita avere avventurette con colleghi tennisti, come rilassante pre-torneo. Lei è molto americana, e dunque molto competitiva, lui molto inglese, con famiglia che ricorda quella di Bridget Jones (ma ricca). Riuscirà il nostro eroe a vincere il torneo e il cuore della sua bella? Tra i ruoli minori, da notare Jon Favreau nelle vesti di un agente che dimostrerà di avere anche un briciolo di umanità. A proposito, non esiste un "cattivo" vero e proprio, al massimo c'è un precedente amante abbandonato dalla sbarazzina tennista, per il resto siamo in un mondo popolato da brave persone - un po' irrealistico, a ben vedere, ma che diamine, un film così ogni tanto ci vuole pure.

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