Produzione per il grande schermo della London Weekend Television che, come si può agevolmente capire dal nome, è più a suo agio nel mondo televisivo. E il risultato potrebbe essere considerato una buona produzione per la TV o una poco convincente per il cinema, a seconda dei punti di vista.
Curioso il rimescolamento di generi. Si parte come film poliziesco, poi diventa un noir da investigatore privato (traslato a Brighton, nella provincia inglese), registro su cui si mantiene fino alla fine, con l'esclusione di una parentesi per lo svolgimento di un processo - che viene sbrigato fin troppo velocemente, lasciandomi l'impressione che forse sarebbe stato meglio eliminare del tutto questa parentesi.
Lavoro tutto sommato passabile di Simon Moore, sceneggiatura originale e regia, un po' sonnacchioso nella parte centrale ma che si riscatta nel finale con una serie di sorprese che ribaltano più volte l'andamento della vicenda. Il punto forte è rappresentato dal protagonista, Liam Neeson, che regge bene la parte di un poliziotto poco affidabile, che diventa investigatore privato ancor meno raccomandabile, viene implicato nel doppio omicidio di moglie e cliente, e si innamora della principale indiziata (Laura San Giacomo).
Notevole la scena finale, in cui troviamo un personaggio che apparentemente ha ottenuto quello che voleva dalla propria vita, ma scopre che ha sbagliato bersaglio.
Non ho mai sottovalutato questo film. Ma per cose del genere basta una sola visione, oppure prima di rivederlo devi dimenticartelo del tutto.
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